Quando si parla di aborto e del diritto delle donne di scegliere, in ogni paese civile e democratico lo schieramento a favore è sempre trasversale e non c’è appartenenza politica che tenga.
Questo è quanto sta accadendo anche in America a seguito dello scoop di Politico. La nota testata di opinione ha pubblicato in esclusiva una bozza scritta dal giudice Samuel Alito della Corte Suprema, che demanda ai singoli Stati il potere di legiferare sul diritto della donna all’interruzione della gravidanza – abrogando quindi la sentenza Joe v. Wade del 1973. Una via breve per negare il diritto federale all’aborto a milioni di donne americane che oggi possono scegliere di interrompere volontariamente una gravidanza indesiderata entro i tre mesi dal concepimento o anche oltre, se persistono seri motivi di salute.
Un dibattito fuori dal tempo. L’accesso all’aborto in un paese civile e democratico è un diritto umano, costringere qualcuno a portare avanti una gravidanza contro la sua volontà, per qualsiasi motivo, è una violazione di tali diritti. Il ritorno all’oscurantismo degli aborti illegali – ci auguriamo – non passi nella più grande democrazia dell’Occidente, dove la libertà, l’uguaglianza, l’inclusione, la scelta della propria identità sono giuridicamente adottati.
Chi scrive in questi giorni che l’opinione pubblica statunitense è fortemente divisa sul tema dell’aborto (qualcuno addirittura titola “lacerata’ ) non dice il vero, perche qui negli States il fronte del NO alla revoca della sentenza Roe v. Wade è apartitico, compatto e numeroso. Secondo un recente sondaggio il 69% degli americani è a favore dell’aborto e ritiene la bozza del dispositivo della Suprema Corte un attacco alla democrazia e ai diritti civili che indigna senza se e senza ma. Anche alcuni media di stampo repubblicano si schierano a favore del SI. Una scelta che conferma la battaglia di civiltà apartitica.
Ieri un movimento di decine di migliaia di donne ( presenti anche molti uomini) di destra e di sinistra ha celebrato la Festa della mamma scendendo in piazza per rivendere il diritto alla salute e di essere “madre per scelta”. Contro coloro che vogliono riportare indietro le lancette dell’orologio, il fronte del SI all’ aborto ha sfilato nelle più grandi città statunitensi: New York, Chicago, Atlanta, Houston. I manifestanti ‘armati’ di cartelli e striscioni hanno civilmente e senza atti vandalici (non appartiene al nostro genere) rivendicato il diritto a vivere una gravidanza consapevole. La polizia ha presidiato tutto i lgiorno l’area circostante la Corte Suprema di Washington dove si sono riunite centinaia di manifestanti.
Lo scoop di Politico ha accelerato il dibattito politico in vista delle elezioni di Midterm ed agita il sonno ai politici più conservatori che, considerato il bassissimo gradimento del presidente Biden, pensavano ad un campagna elettorale facile e dall’esito scontato.
A soli 5 mesi dalle urne per il rinnovo dei 435 rappresentanti della Camera e 34 senatori, la decisione della Corte Costituzionale americana, se confermata, potrebbe avere un impatto pesante sul risultato elettorale. Il voto femminile negli Stati Uniti è determinante, le elettrici sono 10 milioni in più rispetto agli uomini. Musica per le orecchie del presidente Biden che non vive un momento politico esaltate, il 68% degli americani boccia la politica economica della sua amministrazione, mentre il 54% disapprova la politica estera e la guerra in Ucraina. L’inquilino della Casa Bianca – perse le speranze di guadagnare punti di gradimento con la guerra in in Europa – punta ora all’elettorato femminile, facendo proclami da campagna elettorale. Ma in questi giorni c’è chi come il Washington Post ricorda che il giovane cattolico praticante senatore Biden, eletto 17 giorni prima della sentenza Roe v. Wade ( circa mezzo secolo fa) la pensava diversamente. Difatti intervistato sul tema, si dichiarò fortemente contrario alla sentenza ” Non mi piace la decisione della Corte Suprema sull’aborto. Penso che sia andata troppo oltre. Non penso che una donna abbia l’unico diritto di dire cosa dovrebbe accadere al suo corpo”.
In 50 anni cambiano tante cose e se il Presidente degli Stati Uniti è per gli americani credibile lo sapremo dai sondaggi delle prossime settimane. Noi intanto ci auguriamo che la bozza del dispositivo della Corte possa essere modificata e ce lo auguriamo in nome di quella democrazia che gli Stati Uniti sono sempre pronti ad esportare in tutto il mondo mettendo in conto anche gli orrori della guerra.