L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Trump Tower a New York. “È un onore avere il presidente con noi, ne ha passate tante cose”, ha detto Trump riferendosi a Zelensky. Poche ore prima il leader ucraino aveva incontrato la candidata democratica alla presidenza, Kamala Harris, a Washington.
La promessa in caso di vittoria
Il tycoon ha parlato ai microfoni di Fox News mentre al suo fianco c’era il leader ucraino. “Sono convinto che se vincerò avremo un accordo molto giusto e abbastanza rapido – ha detto il magnate a proposito della guerra tra Russia e Ucraina -. Deve finire, il presidente (Zelensky, ndr) vuole che finisca e sono certo del fatto che il presidente Putin vuole che finisca: è una buona combinazione. Noi vogliamo un accordo giusto per tutti”.
Il candidato repubblicano non si è sbilanciato su formula e modalità: “È troppo presto per dirlo. Io ho la mia idea e sono certo del fatto che il presidente ha assolutamente una sua idea da questo punto di vista. Deve essere (un accordo) giusto”.
Zelensky contro Putin
Rispondendo a Donald Trump, secondo cui “la guerra deve finire, anche Zelensky e Putin lo vogliono”, l’ex comico ha rimarcato che il conflitto non avrebbe mai dovuto avere inizio e ha aggiunto che occorre fare pressione nei confronti di Putin e ottenere la pace per le famiglie di quanti hanno perso la vita.
L’ultimo faccia a faccia tra i due risaliva a cinque anni fa, mentre i democratici indagavano sul fatto che il front-runner del GOP aveva bloccato un pacchetto di aiuti militari e negato una visita alla Casa Bianca all’ospite, fino all’avvio da parte di Kiev di un’inchiesta sulle presunte attività illecite di Joe Biden in Ucraina, tramite gli affari del figlio Hunter.
L’attacco di Trump al comizio in Georgia
In un comizio nei giorni scorsi in Georgia, Trump si era scagliato contro “la guerra in Ucraina in cui ci hanno ficcati Biden e Kamala”. Molto dure le sue parole: “Siamo incastrati in questa guerra se io non divento presidente, dobbiamo uscire, io lo farò, io negozierò”. Niente sconti a Zelensky: “Ogni volta che viene negli Usa se ne va con 100 miliardi, vi giuro che è il miglior venditore della storia”.
Un bicchiere mezzo vuoto
L’obiettivo della tournée del presidente ucraino negli USA era prima di tutto quello di presentare a Biden il “piano per la vittoria”, il quale prevedeva anche il via libera per gli attacchi in profondità in territorio russo con armi occidentali. Da questo punto di vista, si può parlare di risultato non raggiunto.
La Russia non è rimasta a guardare e ha annunciato l’approvazione della revisione della dottrina di utilizzo delle armi nucleari. Una mossa che non è piaciuta alle autorità Usa, tanto che il segretario di Stato Usa Blinken l’ha definita “assolutamente irresponsabile” e “non tempestiva” questa decisione del Cremlino.
Secondo il New York Times, l’intelligence degli Stati Uniti ritiene che consentire all’Ucraina di colpire la Russia in profondità con missili a lungo raggio forniti da USA, Regno Unito e Francia potrebbe provocare “azioni più dure contro gli Stati Uniti e i suoi alleati, possibilmente con attacchi mortali”.