Governo, leader e grandi temi: cosa pensano gli italiani

In un'Italia sempre più polarizzata governo, partiti, leader e temi d'attualità fiscono al vaglio dell'opinione pubblica. Dal superbonus ai primi mesi di governo, dal caso Cospito alle concessioni balneari: cosa pensano gli italiani dell'attuale momento politico.

Mattarella a Sanremo

Una rilevazione Quorum/Youtrend svela cosa pensano gli italiani

Dopo diverse consultazioni elettorali in cui i sondaggi avevano sostanzialmente azzeccato il responso delle urne, le recenti primarie del Partito Democratico hanno nuovamente relativizzato l’efficacia di questo strumento. I sondaggi, tuttavia, rappresentano pur sempre un termometro per misurare gli umori popolari sia nei confronti dei leader e dei partiti che sui singoli temi di attualità. Ma cosa pensano gli italiani sui principali argomenti che polarizzano il dibattito pubblico di queste settimane? Una rilevazione condotta da Quorum/YouTrend per Sky Tg24 illustra sia il gradimento di leader e partiti che l’adesione o meno sui singoli temi dell’agenda Meloni. Vediamoli uno per uno.

Cosa pensano gli italiani del governo

L’Italia si presenta sostanzialmente spaccata a metà. Il 45% degli intervistati si è infatti detto “insoddisfatto” dell’operato del governo, a cui fa da contraltare un 44% che si è invece espresso positivamente sui primi mesi di vita dell’esecutivo. Passando al gradimento dei singoli leader politici, non considerando Sergio Mattarella (che svetta in solitaria con una fiducia del 66%), Giorgia Meloni è prima con il 44%, seguita da vicino da Giuseppe Conte, a quota 41%. Distanziati di molto Elly Schlein (31%) e Matteo Salvini (26%). Gli esponenti politici più moderati, Silvio Berlusconi, Carlo Calenda e Matteo Renzi si collocano rispettivamente al 24%, 19% e 14%. Per quanto invece riguarda i partiti, sul podio compaiono Fratelli d’Italia (28,7%), Partito Democratico (17,9%) e Movimento 5 Stelle (15,6%). Seguono Lega (8,7%), Azione – Italia Viva (7,2%), Forza Italia (5,7%), Verdi – Sinistra (3,3%), Italexit (2,4%), + Europa (2,1%), Noi Moderati (1,8%).

Cosa cambia dopo le primarie del Partito Democratico

Il sondaggio analizza poi le ripercussioni delle primarie PD. Il 34% degli intervistati si è detto sostanzialmente indifferente alla vittoria di Elly Schlein. Il 31% dichiara di essere più propenso a votare il Partito Democratico con la nuova segreteria, mentre il 25% afferma l’esatto contrario. Il 10% non ha saputo esprimersi in merito. Una netta forbice si registra invece circa le possibilità future del partito di recuperare consenso. Il 37% crede che dopo le primarie il PD aumenterà i propri consensi, a differenza del 27% che prevede un ulteriore calo presso l’elettorato. Il 20% non sa rispondere e secondo il 16% il voto nei gazebo non modificherà significativamente il quadro generale.

Superbonus e obbligo di classe energetica per le abitazioni. Cosa pensano gli italiani

Interessante l’opinione degli italiani circa i temi che stanno animando il dibattito pubblico di queste settimane. A cominciare dal nodo del Superbonus: secondo il 49% la riduzione degli incentivi edilizi rappresenterebbe una scelta corretta. Al contrario, il 35% degli intervistati si oppone alla stretta voluta dall’esecutivo. Per quanto invece riguarda la proposta UE di rendere obbligatoria la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033 per consentire la vendita di un immobile, gli italiani si dividono quasi a metà: il 46% dichiara la propria contrarietà, mentre il 42% approva la strada indicata dall’Europa.

Caso Cospito, parità di genere e concessioni balneari

Schiacciante il giudizio sul 41 bis e sul caso Cospito. Il 56% considera il carcere duro una misura necessaria da salvaguardare. Il 25% degli intervistati si dice anch’esso tendenzialmente favorevole al 41 bis, pur reputandolo a volte foriero di abusi. Solamente un esiguo 6% pensa che il 41 bis sia inumano e vada cancellato. Passando poi, vista l’imminenza dell’8 marzo, al tema dell’emancipazione femminile, secondo il 62% degli intervistati uomini e donne non godono ancora degli stessi diritti, a fronte di un 32% che la pensa in maniera opposta. Infine, per quanto concerne il nodo delle concessioni balneari, il 48% degli italiani ne chiede la liberalizzazione, mentre solo il 30% si schiera dalla parte dei gestori degli stabilimenti.

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