Farine da insetti, l’ok al commercio è arrivato da Bruxelles
Il tema alimentare rappresenta senz’altro uno dei nodi critici del presente. La crescita della popolazione mondiale e dei consumi presentano un conto salato in termini di sostenibilità ambientale. Per questo gli organismi internazionali hanno perorato l’introduzione nel paniere alimentare delle farine da insetti. Presenti in diverse regioni del mondo queste fanno comprensibilmente storcere il naso a molti cittadini occidentali, soprattutto quelli che hanno alle spalle una radicata tradizione culinaria. Un braccio di ferro culturale e qualitativo è dunque iniziato tra alcuni Paesi e le autorità europee. L’UE ha infatti dato il placet tra la fine del 2021 e il gennaio 2023 alla vendita di farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla. Pur non potendo impedirne il commercio, Roma ha scelto la via della trasparenza per lasciare ai consumatori la scelta finale su cosa acquistare o meno.
La risposta dell’Italia: etichette e scaffali appositi
Il governo intende tutelare il diritto dei consumatori a conoscere la provenienza e la composizione degli alimenti. Per questo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, quello della Salute Orazio Schillaci e il ministro delle Imprese e del Made In Italy Adolfo Urso hanno firmato 4 decreti sui prodotti autorizzati dall’UE.
“Quello che i decreti prevedono – ha dichiarato Lollobrigida in conferenza stampa – è un’etichetta con provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presente”. Oltre alle etichette è previsto l’obbligo di destinare questi prodotti a degli scaffali appositi. Il governo è infatti convinto che le farine da insetti non godano di grande attrattiva per gli italiani. “Chi vorrà scegliere grilli, larve e locuste [potrà] indirizzarsi lì – ha continuato il ministro dell’Agricoltura – e chi non vorrà farlo, come immagino la maggior parte degli italiani, potrà tenersi lontano”.
Al centro dei provvedimenti il diritto dei consumatori ad essere informati
Se l’Unione Europea ha voluto dare la possibilità di acquistare le farine da insetti, considerato il loro bassissimo impatto ambientale, i cittadini devono poter essere informati adeguatamente di quello che stanno acquistando. Questo il ragionamento dell’esecutivo, che proprio su una corretta comunicazione punta le proprie carte per tutelare le produzioni tradizionali e difendere il made in Italy. Se in altre culture gli insetti (e non solo le farine derivanti) sono considerati a pieno titolo un alimento, nel Vecchio Continente si è ancora lontani da uno scenario simile. I prossimi anni saranno decisivi per capire se muterà la sensibilità in materia oppure se l’introduzione di tali prodotti resterà un mercato di nicchia per i consumatori più ambientalisti.
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