I toni duri di Trump
Come nel suo stile, Donald Trump non usa mezzi termini e torna ad affrontare il tema Obamacare con parole durissime affidate ai social: “Il costo dell’Obamacare è fuori controllo e tra l’altro non è una buona assistenza sanitaria”, ha scritto in un post su Truth Social.
L’ex inquilino della Casa Bianca riprende così un tema divisivo anche all’interno del suo stesso partito. Ma lui va avanti dritto come un treno, e consapevole dei contrasti intestini al GOP, l’ex presidente continua: “sto seriamente esaminando alternative. La mancata abrogazione e sostituzione dell’Obamacare durante la mia amministrazione è stato un punto basso per il Partito Repubblicano”.
Si apre così un nuovo fronte nella sfida che, ad un anno da ora, con tutta probabilità lo vedrà confrontarsi con l’attuale presidente per la rielezione. In questo momento di difficoltà, a Joe Biden non poteva fare un regalo di Natale migliore: per Donald Trump la questione è sempre stata una spina nel fianco, ma la popolarità dell’Obamacare è cresciuta in questi 13 anni. In passato quest’ostilità è costata cara al GOP, e ora una parte del Partito sembra non essere disposta a supportare il tycoon in questa crociata.
L’assist a Biden
Le dichiarazioni di Trump sono musica per le orecchie del team di Biden. Da tempo la squadra del presidente lavora col presupposto di doversi confrontare direttamente con Donald Trump data la sua posizione favorevole nelle previsioni per la nomination repubblicana. La strategia elettorale di Biden punta in queste ore a cavalcare l’onda, proponendo un’immagine catastrofica di un futuro in cui Trump vince le elezioni del 2024. Le affermazioni dell’avversario vengono dipinte come estreme, il personaggio ritratto come un autentico pericolo per la democrazia. In quest’ottica, le recenti dichiarazioni di Trump hanno impresso una spinta importante alla campagna del Presidente; si attendono i sondaggi dei prossimi giorni.
“L’America di Donald Trump è una nazione dove milioni di persone perdono la propria assicurazione sanitaria, dove anziani e famiglie in tutto il Paese affrontano costi esorbitanti per rimanere in salute. Questa è la posta in gioco il prossimo novembre” è quanto dichiarato dal portavoce della campagna Biden-Harris 2024. Questa strategia potrebbe spingere gli elettori democratici ancora indecisi a votare con l’obiettivo di fermare Trump piuttosto che per assegnare un secondo mandato a Biden.
Il fronte della sanità
Le statistiche dicono chiaramente che quando si parla di assistenza sanitaria, tema molto sensibile a livello elettorale, i cittadini americani si fidano più dei democratici che dei repubblicani con un margine del 45%-22%. Nonostante questo, in questi giorni Donald Trump si è riproposto di abrogare l’Affordable Care Act (ACA), sfida che ha già perso in passato. “Non voglio interrompere l’Obamacare, voglio RIMPIAZZARLO con un’ASSISTENZA SANITARIA MOLTO MIGLIORE. L’Obamacare fa schifo!!!” ha scritto testualmente l’ex presidente sui suoi profili social, maiuscole e punti esclamativi inclusi.
Una simile promessa risale al 2016. L’anno seguente, Trump aveva appoggiato un disegno di legge repubblicano per disfare una parte sostanziale della legge, abrogando le estensioni dei sussidi dell’ACA nel tentativo di abbassare i costi sul mercato libero. Le proiezioni dell’apartitico Ufficio per il Budget del Congresso avevano previsto la cancellazione della copertura assicurativa per circa 23 milioni di persone. Due diverse proposte di abrogazione non trovarono sufficiente supporto nel Senato – nonostante fosse a maggioranza repubblicana. Nè passò un tentativo di far invalidare la legge alla Corte Suprema. Da quel momento, i repubblicani hanno abbandonato il piano di cancellare l’Obamacare.
La ricerca di un’alternativa
Alcuni repubblicani al Senato si dicono pronti a riprovare l’impresa per scaricare o rimpiazzare la legge sull’assistenza sanitaria. “Mi piacerebbe molto rivedere la legge” ha affermato il senatore Ted Cruz, anche lui in corsa per la nomination repubblicana, “abbassare i premi è di importanza cruciale per i texani”. Cruz ricorda che nel 2017 aveva scritto di suo pugno un’alternativa che avrebbe drammaticamente abbassato i premi e ampliato le scelte di copertura sanitaria. Quel testo era stato adottato nella proposta inoltrata al Senato, ma, ricorda il senatore texano, John McCain aveva bocciato la proposta e affossato il tentativo.
Molti nel GOP riconoscono che la questione centrale è come riformare la legge, e soprattutto con cosa rimpiazzarla. Nel 2016 come oggi, Trump ha promesso “una migliore sanità dell’Obamacare” per gli americani, ma non ha mai proposto una seria alternativa. “È risaputo che molti dei piani dell’ACA sono molto costosi e di bassa qualità” ha detto il senatore dell’Ohio JD Vance, “e credo che sia sempre stata la posizione dei repubblicani che dovremmo avere una migliore sanità”.
Ma per avere qualche speranza di scaricare l’Obamacare, una legge che i democratici supportano fortemente, i repubblicani dovrebbero vincere il controllo sia della Casa Bianca che di entrambe le camere del Congresso. Soprattutto, riaprire ora un dibattito sull’assistenza sanitaria richiederebbe che i repubblicani avessero abbozzato un piano per rimpiazzarla in anticipo – cosa che non hanno fatto. Non è possibile infatti pensare di cassare un piano senza avere pronta un’alternativa.