Il 77mo anniversario della Liberazione è celebrato in tante piazze italiane con migliaia di appuntamenti. Un data che in questi giorni assume anche un significato più ampio, con la guerra Russia-Ucraina in corso nel cuore dell’Europa.
Nella capitale d’Italia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto all’Altare della Patria una corona d’alloro ai piedi del Milite Ignoto per celebrare l’ anniversario del 25 Aprile, Festa della Liberazione.
Alla cerimonia hanno presenziato tra gli altri il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati e tutte le più alte cariche istituzionali. Assente il premier Mario Draghi, in attesa di negativizzarsi dal Covid-19. Dopo la deposizione della corona d’Alloro è stato osservato un minuto di raccoglimento.
Il Presidente della Repubblica italiana durante la cerimonia ha ricordato che la Liberazione del nostro Paese è l’atto fondativo per difendere il proprio diritto alla pace. “La celebrazione odierna- ha detto- ricorda la data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano. L’appello alla pace e al non arrendersi di fronte alla prepotenza”. “ Fu un’esperienza terribile – ha sottolineato- che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli”.
Dopo la cerimonia all’Altare della Patria, sulle note di Bella Ciao è partito a Roma il corteo per celebrare la festa della Liberazione. Ad aprire la manifestazione, che ha attraversato i luoghi della resistenza, è lo striscione dei partigiani – ANPI. Tante le bandiere sventolanti in piazza tra tricolori, bandiere rosse e della pace e di Emergency.
A Roma come in altre città d’Italia centinaia di persone sono scese in strada per celebrare la Liberazione e la pace, ma non senza qualche polemica.
L’altra voce della pace
Il 25 aprile dà voce anche a chi esorta alla pace fuori dal pensiero unico. In largo Bompiani a Roma Rifondazione Comunista ha esposto cartelli e striscioni anti Usa e anti NATO. “Il conflitto Russia- Ucraina non si può fermare alimentando l’arsenale bellico – si legge – basta guerre, contro Putin e contro la Nato”. In bella vista anche uno stendardo con la raffigurazione della morte che imbraccia una falce e indossa come mantello una bandiera degli Usa. Slogan che hanno suscitato immediate reazioni di sdegno ma che in realtà seguono le polemiche iniziate giorni fa con la conferenza stampa del presidente nazionale dell’ANPI che nel presentare il programma di celebrazioni del 25 aprile ha dichiarato” “In questa circostanza bisogna parlare di pace e la NATO non mi sembra un organo di pace e la resistenza di Kiev non può essere paragonata a quella italiana.”
Il presidente provinciale dell’Anpi Roma, Fabrizio De Sanctis, in piazza per la manifestazione, incalzato dai giornalisti ha commentato le bandiere di Rifondazione Comunista come una provocazione :”Non condivido queste bandiere, sono inopportune . Siamo grati agli alleati e alle migliaia di giovani statunitensi morti per la liberazione dell’Italia. Abbiamo sempre condannato l’occupazione di uno Stato sovrano. Il tema centrale è la pace. Noi siamo contro l’invio delle armi e il riarmo dell’Europa”.