Lo scorso 15 dicembre, il Congresso Americano ha approvato il National Defense Authorization Act per l’anno fiscale 2023 (NDAA). Questa Legge contiene due disposizioni relative all’immigrazione negli USA che influenzeranno l’ammissibilità ai Visto di tipo E e dovrebbe entrare in vigore entro la prossima settimana.
Specificamente, la Sezione 5901 (Idoneità di commercianti e investitori portoghesi per i visti E-1 ed E-2) apporta due importanti modifiche all’idoneità alla classificazione per i visti di tipo E. Questi visti si dividono il due categorie: Il visto E1, cosiddetto Treaty Trader E; il visto E-2, Treaty Investor.I richiedenti devono appunto essere cittadini di un Paese che abbia in vigore un trattato di commercio, amicizia e navigazione con gli Stati Uniti (il Trattato”). L’ NDAA ha designato il Portogallo come Paese con trattato: ciò significa che i cittadini portoghesi potranno da ora in avanti richiedere i visti E-1 ed E-2.
La classificazione E-1 Treaty Trader è destinata a persone che vengono negli Stati Uniti esclusivamente per intraprendere scambi commerciali sostanziali, inclusi scambi di servizi o tecnologia, principalmente tra gli Stati Uniti e il Paese di provenienza.
La classificazione di investitore da trattato E-2 è destinata a individui che vengono negli Stati Uniti per sviluppare e dirigere le operazioni di un’impresa in cui il richiedente ha investito una notevole quantità di capitale.
Questa nuova legge specifica inoltre che gli individui che hanno acquisito lo status di cittadinanza all’interno di un Paese con Trattato, tramite investimenti finanziari, devono aver risieduto in tale Paese per un periodo continuativo non inferiore a 3 anni prima di richiedere un visto E.
In breve, ciò significa che gli individui devono essere domiciliati nel Paese con Trattato da almeno tre anni prima di poter richiedere il visto E. Questa disposizione ha lo scopo di limitare l’uso di programmi di “cittadinanza per investimento” di alcuni paesi. Questi programmi hanno consentito agli investitori, che non sono (per nascita) cittadini di un Paese con Trattato, di acquisire la cittadinanza in detti Paesi per poi successivamente qualificarsi per un visto E.