I frutti del viaggio in Tunisia
Nella sua quarta visita in Tunisia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata accompagnata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e dal viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. Nell’incontro, durato poco più di quattro ore, Meloni ha sottolineato l’importanza strategica del rapporto con la Tunisia come una delle massime priorità dell’Italia. Al palazzo di Cartagine dove il presidente tunisino, Kaies Saied, ha ricevuto la delegazione italiana, sono stati firmati tre accordi. Uno per il sostegno diretto al bilancio dello Stato tunisino nell’ambito dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Un altro per una linea di credito a favore delle piccole e medie imprese tunisine. Infine, un protocollo d’intesa volto a rafforzare la cooperazione scientifica.
I rapporti della Tunisia con l’Unione Europea
L’Italia, quindi, continua a essere fortemente impegnata a sostenere la Tunisia, nazione a noi vicina, con cui intratteniamo relazioni storiche di amicizia, e tassello fondamentale della stabilità del Mediterraneo e del Nord Africa. L’Italia è anche attiva nel promuovere relazioni positive tra l’Unione europea e la Tunisia a sostegno del memorandum firmato il 16 luglio 2023. Non a caso, l’Airbus A319-115 dell’Aeronautica militare con a bordo delegazione italiana, atterrato all’aeroporto di Tunisi-Cartagine alle 9:09, è ripartito alle 12:48 alla volta di Bruxelles, dove la presidente Consiglio parteciperà oggi e domani al Consiglio europeo straordinario.
“Sappiamo che la Tunisia non può diventare il Paese in cui rimandare i migranti provenienti dal resto d’Europa. Su questo dobbiamo rafforzare la cooperazione. Vogliamo coinvolgere le organizzazioni internazionali e lavorare sui rimpatri”, ha spiegato la presidente del Consiglio. Un riferimento, quest’ultimo, al nuovo regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione, ratificato dal Parlamento europeo il 10 aprile, che introduce norme più severe per i richiedenti asilo ed espulsioni più facili verso i paesi terzi da cui partono più spesso per raggiungere l’Europa, Tunisia inclusa. Al riguardo, è opportuno segnalare che il presidente Saied ha dichiarato lunedì sera, durante una riunione del Consiglio nazionale di sicurezza, che “la Tunisia non si piegherà alla volontà di coloro che vogliono farne un luogo di rifugio per i migranti subsahariani, né di transito, né di insediamento”.
Il focus sull’immigrazione
La presidente del Consiglio ha evidenziato che l’Italia vuole lavorare “soprattutto sui flussi regolari” e il decreto flussi prevede l’ingresso di 12 mila tunisini formati che potranno “venire legalmente in Italia”. “Credo che si possa fare sul fronte della migrazione legale molto di più da parte dell’Italia”, ha aggiunto Meloni. A tal riguardo è opportuno sottolineare il recente successo di un progetto pilota per la formazione di una quarantina di lavoratori tunisini “extra” decreto flussi. Per rispondere ai bisogni di manodopera italiani e a quelli di impiego tunisini, infatti, 38 giovani tunisini hanno seguito una formazione in Tunisia e saranno assunti in Italia nelle imprese edili attive su cantieri con fondi del Pnrr. Un progetto più ampio, che ambisce a portare in Italia duemila lavoratori tunisini nell’arco di 36 mesi, è alle prime fasi e beneficerà di finanziamenti dell’Unione europea.
È fondamentale che Italia e Tunisia lavorino insieme “per combattere gli schiavisti del terzo millennio, le organizzazioni della mafia che pensano di poter sfruttare legittime aspirazioni di chi vorrebbe una vita migliore per fare soldi facili”, ha detto ancora Meloni. La presidente ha ringraziato le autorità tunisine “per il lavoro che insieme cerchiamo di portare avanti contro i trafficanti di esseri umani”. Nelle ultime quattro settimane ci sono stati ben 5.587 arrivi irregolare via mare in Italia dalla Tunisia (+337,52 per cento in un mese), un aumento preoccupante. Le autorità tunisine, da parte loro, hanno comunicato di aver intercettato in mare e riportato a terra almeno 12.764 migranti, in gran parte cittadini provenienti da paesi dell’Africa subsahariana, dall’inizio del 2024.
Un nuovo capitolo nelle relazioni Italia-Tunisia
Il rapporto tra Italia e Tunisia “si basa su un approccio completamente nuovo, da pari a pari che muove del reciproco interesse”, ha aggiunto la presidente del Consiglio. Meloni si è detta “contenta” di aver incontrato Saied e ha sottolineato come “anche attraverso la relazione personale tra me e il presidente Saied il rapporto (tra i due Paesi) si è rafforzato”. Quella di oggi è la quarta visita di Meloni a Tunisi da presidente del Consiglio, “a conferma” del “nuovo rapporto che abbiamo instaurato tra due nazioni storicamente amiche”.
La visita della presidente Meloni ha permesso di continuare il dialogo con il presidente tunisino Kais Saied sui principali ambiti di cooperazione bilaterale: attuazione del Piano Mattei per l’Africa, cooperazione in materia migratoria e processo di Roma, cooperazione energetica ed economica. L’Italia è oggi il primo fornitore commerciale della Tunisia, un primato che dura da diversi anni. Stando alle tabelle dall’Istituto nazionale di statistica (Ins) tunisino ottenute da Nova, l’export del “Made in Italy” nel Paese nordafricano è stato pari a 1,376 miliardi di dinari (circa 411 milioni di euro) nel primo bimestre dell’anno in corso, in calo del 12,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma sempre davanti agli altri Paesi competitor. I dati confermano un trend consolidato anche nel 2023: Roma sta aiutando Tunisi a superare le sue difficoltà economiche e finanziarie senza perdere la sua posizione di mercato.
La Tunisia nel piano Mattei
L’Italia è anche impegnata ad assicurare la mobilità legale per motivi di lavoro: il 20 ottobre 2023 è stato firmato un memorandum tra Italia e Tunisia in questo ambito, il primo della Nazione. La Tunisia è un Paese prioritario del Piano Mattei per l’Africa. In linea coi principi alla base di questa iniziativa (rapporto paritetico, condivisione degli obiettivi, concretezza), la visita ha consentito un esame dei diversi ambiti di cooperazione tra le due Nazioni.
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