World pizza day: la celebrazione di un patrimonio culinario
Il 17 gennaio si celebra il World Pizza Day, una data che ha acquisito nel tempo un significato particolarmente evocativo per gli amanti della gastronomia. Differente da molti “Food Days” che nascono da progetti promozionali a tavolino, questa celebrazione ha origini ben più radicate e simboliche. Dopo la certificazione dell’Arte dei pizzaioli napoletani come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco, le associazioni promotrici scelsero questa data, coincidente con il giorno di Sant’Antonio Abate, patrono dei fornai, per festeggiare l’importanza di un’arte che rappresenta non solo Napoli, ma l’Italia intera. Negli anni successivi, il World Pizza Day è divenuto un momento unico per riflettere sull’arte della pizza, un fenomeno gastronomico che ha conosciuto una trasformazione significativa.
I dati rivelano un consumo impressionante in Italia: 5,12 milioni di chili di pizza ordinati in un anno, con una media giornaliera di oltre 14.000 chili.
L’evoluzione del piacere gastronomico
Recentemente, il panorama della pizza si è evoluto, abbracciando nuove tendenze e un’attenzione particolare verso ingredienti e tecniche di preparazione. Il mercato della pizza in Italia è cresciuto enormemente. Secondo i dati Just Eat, nel 2024 il consumo si attesta su 14.000 chili al giorno, con picchi durante il fine settimana. Questo significa oltre 5,12 milioni di chili venduti nell’anno, sufficiente a formare una catena di pizze lunga circa 6.400 chilometri.
Nonostante la varietà crescente, alcuni classici rimangono irrinunciabili per i consumatori. Le pizzerie affiliate a Deliveroo hanno registrato un aumento del 20% negli ordini e, tra le preferenze dei clienti, emergono tre grandi protagoniste: Margherita, Diavola e Capricciosa. Mentre piatti più nostalgici degli anni ’90 come la quattro formaggi hanno perso terreno, le pizze dolci stanno guadagnando popolarità, con ricette che spaziano dalla classica crema di nocciole a variazioni più creative.
L’importanza della stagionalità
Un aspetto fondamentale che caratterizza l’offerta delle pizzerie contemporanee è l’attenzione alla stagionalità. Dati Ipsos mostrano che oltre il 50% degli intervistati considera la freschezza e la provenienza degli ingredienti determinanti nella scelta della pizza. Fabio Di Giovanni, pizzaiolo di “Don Antonio 1970” a Salerno, sottolinea l’importanza di offrire pizze che riflettano ciò che la terra ha da offrire in ogni stagione. “Oggi, la pizza è percepita non solo come cibo, ma come un’esperienza gastronomica completa”, afferma Di Giovanni, evidenziando come la degustazione e la cura dei dettagli siano diventati fondamentali nel panorama attuale.
La regina indiscussa delle pizze rimane però la Margherita. Esempio emblematico di semplicità e qualità, è spesso scelta in diverse varianti, come la “Bufalina”, preparata con pomodoro San Marzano e mozzarella di bufala di Battipaglia o di Caserta. Federico Guardascione de “Il Colmo del Pizzaiolo” di Napoli conferma che la Margherita è la pizza più richiesta, anche se interpreta la tradizione con tocchi innovativi. “La pizza nel ruoto, con ingredienti freschi e un tocco gourmet, si riconferma tra le preferenze dei clienti”.
Innovazione e rivisitazione
Il trend di riprendere ricette tradizionali in chiave moderna continua a riscuotere successo. Valentino Tafuri della pizzeria “3Voglie” di Battipaglia osserva come molti clienti mostrino una preferenza per pizze familiari, con solo il 10% disposto a provare combinazioni completamente nuove. Tuttavia, quando si avventurano, tendono comunque a cercare sapori che possano evocare familiarità.
Simone De Gregorio della pizzeria “La Bolla” di Caserta enfatizza l’interesse dei clienti per pizze create sulla base di piatti tipici, come il ragù o la genovese. Proposte come la pizza con porchetta, crema di friarielli e scamorza di bufala affumicata, ad esempio, ottengono un buon riscontro. Molti clienti scelgono infatti di gustare questi piatti elaborati direttamente in pizzeria, un modo per evitare fatiche domestiche in cucina.
New York e Miami capitali mondiali della pizza
La pizza ha guadagnato un posto d’onore nel cuore degli americani sin dal suo arrivo negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo. Questo piatto è diventato una delle pietanze più popolari e riconosciute al mondo.
La sua diffusione è stata influenzata dagli immigrati italiani che si stabilirono in città come New York e Chicago. A partire dagli anni ’20, la pizza ha iniziato ad essere servita in pizzerie e ristoranti, evolvendo rapidamente in diverse varianti regionali. Tra le più celebri, la “New York style” con la sua crosta sottile e croccante, e la “Chicago deep-dish”, caratterizzata da un impasto spesso e ripieno di ingredienti freschi.
Un elemento determinante nella popolarità della pizza negli Stati Uniti è la sua capacità di adattarsi ai gusti locali. Gli americani hanno inventato una vasta gamma di combinazioni di condimenti, creando varianti uniche come la pizza barbecue, la pizza hawaiana e la pizza al pesto, esibendo una creatività culinaria che riflette la diversità culturale del paese.
La pizza reinventata a Miami
Anche a Miami, celebre per la sua vivacità culturale e il clima tropicale, la pizza occupa un posto di rilievo. Sebbene la tradizione pizzaiola provenga dall’Italia, la città ha saputo reinterpretare questo piatto iconico, integrando ingredienti locali e influenze culinarie provenienti da diverse parti del mondo.
Le pizzerie di Miami variano notevolmente in termini di stili e offerte. Gli appassionati di pizza possono trovare molteplici opzioni che soddisfano ogni palato, dalla tipica pizzeria napoletana con gusti autentici a pizzeria dove l’interpretazione dà sfogo alla fantasia.
L’uso di prodotti freschi e di alta qualità è un must per molti ristoratori; ciò ha portato alla nascita di pizzerie che enfatizzano l’importanza della filiera corta, promuovendo ingredienti biologici e locali o direttamente dall’Italia, come farina e pomodori in vetro.
Un altro aspetto distintivo della pizza a Miami è l’influenza della cucina latina. Molti ristoranti propongono combinazioni innovative, come le pizze guarnite con chorizo, jalapeños o avocado, riflettendo la multiculturalità della città. Inoltre, sono sempre più diffuse pizzerie che offrono impasti gluten-free e opzioni vegane, rispondendo così alle crescenti esigenze alimentari dei consumatori.