È salito a 6 il numero dei morti, tra cui due minori, nelle proteste contro la rielezione di Nicolas Maduro a presidente del Venezuela. A denunciarlo è stata la ong “Foro Penal”, secondo quanto riferisce la Cnn.
Fioccano gli arresti
Freddy Superlano, coordinatore nazionale di “Voluntad Popular”, il partito d’opposizione venezuelano, è stato arrestato. Lo riferisce su X il partito stesso. La stessa sorte è toccata ad almeno 749 persone, stando ai dati forniti dal Procuratore generale venezuelano, Tarek William Saab.
L’opposizione promette di dare battaglia
La leader dell’opposizione venezuelana, María Corina Machado, ha dichiarato la vittoria del candidato Edmundo González con il 73% dei voti (6,2 milioni). Machado, che ha attribuito a Maduro appena 2,7 milioni di voti, ha spiegato che sono stati digitalizzati i verbali del voto, “la prova della vittoria del Venezuela”, pubblicati su un portale web che ogni elettore potrà consultare.
“La verità che abbiamo detto di voler affermare è già stata verificata nel mondo. La differenza è stata schiacciante. La differenza è stata evidente in tutti gli Stati del Venezuela, abbiamo vinto in tutti, avete vinto voi”, ha detto durante una conferenza stampa.
Gonzales parla ai suoi
Il candidato alle presidenziali González si è rivolto ai suoi sostenitori “con la calma della verità”: “Voglio dire con totale responsabilità a tutto il popolo venezuelano che la volontà espressa attraverso il loro voto sarà rispettata. Questa è l’unica strada per la pace. I risultati mostrano la nostra vittoria categorica e matematicamente irreversibile. Voglio ringraziare la comunità internazionale per la sua solidarietà e il suo sostegno al Venezuela in questo momento. La nostra vittoria è storica”.
Machado ha definito le manifestazioni che si stanno svolgendo in diverse parti del Paese “espressioni di cittadini che resistono” al fatto di essere “derubati del loro futuro, di non conoscere la verità”. “Sono espressioni legittime di fronte a un regime illegittimo”, ha aggiunto.
Abbattute le statue di Chavez, Maduro accusa gli Usa
Diverse statue del defunto leader venezuelano Hugo Chavez sono state abbattute dai manifestanti scesi in piazza per contestare la vittoria di Maduro. Il presidente ha alluso ad interferenze da parte dei “gringos”, gli Stati Uniti.
“Hanno cercato di abbattere statue erette in omaggio al comandante presidente Hugo Rafael Chavez Frias. Sono riusciti ad abbattere l’iconica statua del comandante Chavez sulla piazza Bolivar-Chavez di La Guaira”, ha attaccato il leader socialista paragonando quanto accaduto alle “immagini tipiche delle rivoluzioni colorate promosse dai gringos in tutto il mondo”.
Il ministro della Difesa grida al colpo di Stato
“Siamo in presenza di un colpo di Stato architettato ancora una volta da questi elementi fascisti della destra estremista, sostenuti, ovviamente, dall’imperialismo statunitense e dai suoi alleati. Noi sventeremo questo colpo di Stato”. E’ quanto ha denunciato in un discorso in tv il ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino López.
Si fanno sentire anche i Vescovi
Vibrante l’appello dei Vescovi del Venezuela: “Uniamo la nostra voce a tutti coloro che dentro e fuori dal Venezuela chiedono un processo di verifica dei verbali di scrutinio, al quale partecipino attivamente e pienamente tutti gli attori politici implicati”.
“La giornata del 28 luglio, scrive la Conferenza episcopale venezuelana, è stata caratterizzata da una partecipazione massiccia, attiva e civica di tutti i venezuelani al processo elettorale. In questo modo abbiamo ratificato la nostra vocazione democratica. Come pastori del popolo di Dio seguiamo con attenzione lo sviluppo degli ultimi avvenimenti e vogliamo esprimere a tutti la nostra vicinanza e disponibilità all’accompagnamento pastorale in questi momenti di inquietudine”.
Comments 1