Il “tragico errore” d’Israele contro l’organizzazione umanitaria
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha afferma che ieri, lunedì 1 aprile, le forze armate hanno commesso un “tragico errore” uccidendo sette operatori umanitari nel corso di un attacco aereo a Gaza. L’errore, ha affermato il primo ministro, è stato totalmente involontario, e l’esercito – che “esprime il suo sincero dolore per l’incidente” ha avviato un’indagine indipendente per verificare l’accaduto. Nel raid aereo hanno perso la vita sette cooperanti dell’organizzazione umanitaria statunitense World Central Kitchen (WCK), che si occupa di consegnare aiuti alimentari ai civili palestinesi nella Striscia di Gaza. Quattro degli operatori uccisi erano cittadini stranieri.
L’attacco contro gli operatori umanitari
L’emittente americana CNN ha ottenuto le immagini dell’attacco delle forze di difesa israeliane al convoglio WCK a Deir al-Balah. I paramedici che portano via i corpi senza vita dei cooperanti mostrano i loro documenti: si vede un passaporto britannico, uno australiano e uno polacco.
Reuters riferisce che il quarto cooperante aveva la doppia cittadinanza statunitense-canadese, mentre le altre tre vittime erano tutte palestinesi. L’organizzazione, fondata nel 2010 dallo chef Jose Andres, ha dichiarato che gli operatori stavano viaggiando su due auto blindate decorate con il logo dell’ente di beneficenza e su un altro veicolo.
L’ammissione di colpa
Ammettendo la responsabilità dell’attacco, l’esercito israeliano ha affermato che “Come esercito professionale impegnato nel rispetto del diritto internazionale, ci impegniamo a esaminare le nostre operazioni in modo approfondito e trasparente”. In un videomessaggio in cui commenta il gravissimo episodio, Netanyahu ha affermato che “Cose come questa accadono in guerra“. Ha poi informato di essere in contatto con i governi dei cittadini uccisi e ha dichiarato che Israele farà di tutto per evitare che un simile errore si ripeta.
Lo sdegno internazionale
La Gran Bretagna ha convocato l’ambasciatore israeliano a Londra per esprimere la sua “inequivocabile condanna dell’atroce uccisione” dei lavoratori della WCK. “Israele deve spiegare urgentemente come è successo e apportare importanti cambiamenti per garantire la sicurezza degli operatori umanitari sul campo”, ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron in un post su X.
Secondo il segretario di Stato Usa Antony Blinken, “Israele dovrebbe fare di più per proteggere le vite dei civili innocenti”. “Queste persone sono eroi, corrono nel fuoco, non si allontanano da esso”, ha detto dei sette operatori della ONG. “Non dovremmo avere una situazione in cui le persone che stanno semplicemente cercando di aiutare i loro simili corrono gravi rischi.”
Di qua dell’oceano il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha chiesto un’indagine sull’attacco aereo israeliano, evidenziando che “è necessario fermare il massacro di civili innocenti e di operatori umanitari”. Anche l’Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha condannato le modalità dell’esercito israeliano. Infine, il ministro degli Esteri francese Stephane Sejourne ha dichiarato che “la protezione degli umanitari è un imperativo morale e giuridico”.
La situazione umanitaria a Gaza
Da quando ha cominciato l’assedio che sta trascinando Gaza nella fame, il governo israeliano ha rigettato più volte le accuse di ostacolare la distribuzione degli aiuti alimentari necessari ai civili palestinesi. Ne è stata una palese dimostrazione la tragedia dello scorso 29 febbraio, in cui quasi 100 persone sono state uccise mentre aspettavano la consegna dei pacchi di alimentari.
Mentre bloccava i tir fuori dai confini della Striscia con grovigli burocratici, Israele accusava di inefficienza le organizzazioni umanitarie di tutto il mondo, affermando che non hanno la capacità logistica per svolgere il proprio lavoro. Eppure, nonostante avesse comunicato in anticipo gli spostamenti all’esercito israeliano, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah dopo aver scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza via mare.
“Questo non è solo un attacco contro WCK, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili in cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra“, ha affermato Erin Gore, amministratore delegato di World Central Kitchen. “È imperdonabile.”
La fame come arma
Dopo quasi sei mesi di guerriglia e di attacchi indiscriminati contro civili e miliziani di Hamas, Israele sta subendo crescenti pressioni internazionali per garantire forniture alimentari di base alla popolazione palestinese di Gaza. Dopo l’attacco contro WCK, Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che l’attacco israeliano mirava precisamente a terrorizzare i lavoratori delle agenzie umanitarie internazionali per dissuaderli dalle loro missioni.
WCK, che il mese scorso ha dichiarato di aver servito più di 42 milioni di pasti a Gaza in 175 giorni, ha annunciato che sospenderà immediatamente le sue operazioni nella regione e prenderà presto decisioni sul futuro del suo lavoro.