Riunione urgente per l’incidente Raisi
Le autorità iraniane non hanno ancora alcuna informazione sulle condizioni del presidente iraniano Ebrahim Raisi. Si sa che l’elicottero su cui viaggiava ha subito un “atterraggio difficile”, nel nord-ovest del Paese, prima che le comunicazioni venissero perse a causa del maltempo. Lo ha confermato il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, ripreso da Agenzia Nova. Gli elicotteri di salvataggio non sono stati in grado di atterrare sul luogo dell’incidente a causa della fitta nebbia, riferisce l’agenzia di stampa Irna. Secondo Irna, a bordo dell’elicottero vi sarebbe stato anche il ministro degli Esteri, Hossein Amiabdollahian.
La flotta aerea dell’Iran
L’agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim, legata ai Guardiani della rivoluzione iraniana (pasdaran), riferisce che il convoglio aereo presidenziale era formato da tre velivoli, con a bordo altri ministri e funzionari. Al momento non si conoscono ulteriori dettagli sui passeggeri a bordo del velivolo. Gran parte della flotta aerea iraniana risale al periodo precedente alla rivoluzione islamica del 1979. In più, le sanzioni internazionali rendono difficile reperire i pezzi di ricambio.
I colloqui Iran-Usa
La missione permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite a New York ha confermato che questa settimana si sono tenuti colloqui indiretti tra funzionari di Teheran e Washington. L’Iran e gli Stati Uniti hanno avuto negoziati indiretti in Oman. I colloqui sono in corso, ha aggiunto la rappresentanza diplomatica. Ha anche precisato che questo tipo di negoziati non sono stati i primi e non saranno gli ultimi del loro genere.
Nei giorni scorsi, il portale statunitense Axios aveva rivelato che due alti funzionari dell’amministrazione statunitense avevano tenuto colloqui indiretti con funzionari iraniani in Oman questa settimana. Secondo Axios, per gli Stati Uniti erano presenti il consigliere per il Medio Oriente del presidente Joe Biden, Brett McGurk, e l’inviato statunitense ad interim per l’Iran Abram Paley.