Cina vs USA: il monito del nuovo ministro degli Esteri cinese
Qin Gang, nuovo ministro degli Esteri cinese, avverte gli Stati Uniti. Qualora Washington non dovesse infatti modificare la propria postura in Asia le due potenze mondiali potrebbero arrivare allo scontro aperto. In precedenza anche il presidente Xi Jinping aveva accusato USA e Paesi occidentali di attuare un contenimento ingiustificato ai danni di Pechino. Il dragone si sentirebbe accerchiato nel proprio cortile di casa, dunque, potendo giungere a mosse azzardate. Uno scenario, quello dipinto da Xi Jinping di fronte al Consiglio politico consultivo dell’Assemblea del Popolo, che potrebbe avere ripercussioni drammatiche sulla stabilità internazionale. Del resto il conflitto ucraino ha evidenziato a quali conseguenze possa portare una percezione dei rischi diversa da quella occidentale. La sfida Cina vs USA è inoltre aggravata dall’accelerazione del riarmo nucleare della Repubblica Popolare, intenzionata a triplicare entro il 2035 il proprio arsenale atomico.
La Cina nega di fornire armi alla Russia
Il monito di Qin Gang si estende a quanto avvenuto negli stessi USA, con l’abbattimento di palloni spia (o presunti tali) che sorvolavano i cieli americani, e alle accuse rivolte da Washington alla Cina circa l’invio di armamenti e tecnologie alla Russia impegnata nel teatro ucraino. Pechino ha dichiarato di non aver fornito armi a nessuno dei contendenti e di optare al contrario per una soluzione negoziale. Il ministro degli Esteri ha inoltre accusato gli Stati Uniti di soffiare sul fuoco dell’escalation. La Cina non rinnega il forte legame con la Russia, fondamentale per l’avvento di un mondo multipolare, ma si dichiara estranea agli sviluppi sul campo.
Il coinvolgimento indiretto nel conflitto ucraino rappresenterebbe in questo senso soltanto un pretesto per portare avanti politiche anti-cinesi. Quanto il clima si stia surriscaldando da una parte all’altra del Pacifico risulta evidente anche dagli allarmi lanciati dagli stessi apparati USA. Hanno fatto scalpore le parole contenute in un memorandum, stilato dal generale americano Michael Minihan e fatto trapelare alla stampa a fine gennaio. In esso il capo dello US Air Mobility Command pronosticava lo scontro aperto Cina vs USA intorno al 2025, invitando le forze armate a stelle strisce a prepararsi ancor più rapidamente a una simile eventualità.
Lo scetticismo di UE e Germania
Le parole di Qin Gang sembrano cogliere l’assist arrivato nei giorni scorsi da Olaf Scholz. Nel corso di un’intervista alla Cnn il cancelliere tedesco aveva infatti espresso perplessità circa la possibilità che Pechino inviasse armi alla Russia. Scholz si era detto ottimista, affermando che uno scenario simile avrebbe comportato inevitabilmente delle conseguenze negative per la Cina. Un avvertimento, dunque, che però è sembrato sconfessare l’esistenza di forniture già in essere. Scholz ha ribadito tale convinzione nel corso di una conferenza stampa insieme alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Quest’ultima, del resto, ha dichiarato come non esistano evidenze circa un aiuto militare cinese a Mosca, astenendosi dal proporre sanzioni contro lo Stato asiatico. Nello scontro triangolare tra USA, Russia e Cina, l’Europa appare in difficoltà nel tutelare i propri interessi strategici. Che l’incendio ucraino possa divampare in Asia orientale è uno scenario che preoccupa anche noi europei. Il rischio è di subire scelte altrui, diventando uno dei teatri principali dello scontro tra grandi potenze. Sperare in una rapida de-escalation ormai è forse una semplice illusione.