Ci sono giornate che non sono semplici ricorrenze. Ci sono date che non sono solo da celebrare e il 2 giugno non può essere solo una passerella tra applausi e tricolori.
Settantaquattro anni fa i nostri padri scelsero di regalarci la democrazia per un futuro che, ne sono certa, speravano fosse migliore di quello che è.
Era Il 2 giugno del 1946, gli italiani furono chiamati alle urne per scegliere tra Monarchia e Repubblica e per eleggere i deputati dell’Assemblea Costituente, a cui sarebbe spettato in seguito il compito di redigere la nuova Carta Costituzionale.
Tra le macerie del dopoguerra circa 25 milioni di votanti -dei 28 avente diritto – si recarono alle urne mentre la miseria imperava e le ferite del conflitto bellico mondiale ancora sanguinavano. Loro però avevano le idee chiare e un solo sogno: vivere in un Paese libero e democratico.
Ogni anno per celebrare l’anniversario del “nuovo inizio” la bandiera tricolore viene issata sui palazzi istituzionali e, con un prestigioso cerimoniale, il Presidente della Repubblica alla presenza delle massime cariche dello Stato rende omaggio al Milite ignoto all’Altare della Patria.
Quella bandiera quest’anno dovrebbe essere listata a lutto e non solo per i 33.475 morti causati dal virus Covid-19, ma anche per il caos politico-amministrativo e lo scandalo che coinvolge i più alti livelli della Magistratura, il terzo potere dello Stato.
Un quadro desolante che “straccia” i principi della nostra Carta Costituzione, con la quale i padri costituenti vollero fissare in maniera solenne il risultato del referendum del 2 giugno 1946.
L’art. 1 recita:«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.»
È proprio dal diritto al lavoro che intendo partire in questa mia personale analisi dello “Status Italia”
Il tema lavoro è uno dei piu seniti in questo momento, la crisi economica scatenata dalla pandemia di coronavirus è una delle più gravi dell’ultimo secolo e milioni di italiani rischiano il posto di lavoro nei prossimi mesi con la potenziale chiusura di centinaia di imprese.che nonostante i vari annunci del governo non hanno ancora ricevuto alcun finanziamento govenrativo per la ripresa delle attività.
Un allarme in tal senso è stato lanciato dal neo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che si è appellato alla responsabilità dei partiti di governo, auspicando la redazione di un programma economico lungimirante per sollevare le sorti dell’economia nazionale ma soprattutto scevro da logiche elettorali e clientelari.
Non può essere l’assistenzialismo la leva di riscatto per il PIL italiano, è il diritto al lavoro a far crescere un Paese sano ma il governo giallo rosso, travolto dall’emergenza sanitaria continua ad affannare, mostrando il lato peggiore della politica, approssimazione ed improvvisazione pare ne siano i principi ispiratori.
Gli italiani sono sgomenti davanti ai ripetuti e rivisti Decreti emessi in questi ultimi 2 mesi che ,semmai fosse possibile, rendono ancora più arduo il rapporto Stato-cittadino e l’approccio alla già farraginosa burocrazia.
Il governo Conte bis non è quello che avevano scelto gli italiani nelle urne del 2018. È dal 2011 che abbiamo governi “abusivi” che ignorano il”diritto al lavoro” e non dobbiamo quindi meravigliarci se poi l’esasperazione del popolo affamato arrivi alla violenza che va sempre e comunque condannata.
In un clima socio-economico cosi surriscaldato, non sorprende apprendere che ci sono alcuni esponenti politici costretti a vivere sotto scorta a seguito delle minacce di morte ricevute: Attilio Fontana, governatore della Lombardia, la Ministra all’istruzione Lucia Azzolini e il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri.
Non è questa la Repubblica democratica che vogliamo.
Ma il corto circuito della democrazia non interessa solo il mondo politico. Le intercettazioni dell’ex consigliere del Csm, Luca Palamara, stanno svelando un mondo a parte che vede la commistione magistratura-politica-informazione. Uno scandalo che coinvolge i più alti livelli del Consiglio Superiore della Magistratura e molte Procure italiane che, con l’ausilio di una certa stampa prezzolata, facevano veicolare notizie atte a giustificare il cosiddetto “mercato delle toghe”.
Allo stesso modo, a far tremare i polsi è stato ascoltare, in diretta Tv l’ex Pm antimafia di Palermo nonché attuale componente del Csm, Nino di Matteo, accusare di collusione con la mafia il Ministro della giustizia Alfonso Bonafede. Scambio di accuse reciproche (uno dei due avrà raccontato il falso) ma entrambi restano al loro posto.
A leggere cosi i fatti sembra fantascienza ma spesso al peggio non c’è fine.
Difatti, durante la pandemia scatenata dal Coronavirus si sono accesi i riflettori sulle condizioni delle carceri italiane, pertanto- su indicazione dei direttori degli istituti penitenziari – 367 mafiosi di cui alcuni al 41 bis sono stati scarcerati perché “il loro stato di salute è incompatibile con il regime carcerario”.
L’indignazione del popolo italiano ha costretto il Guardasigilli a emanare in fretta e furia un Decreto per rimettere dietro le sbarre alcuni di questi “signori” che sono stati protagonisti della stagione stragista in Italia . E un’altra toppa e stata messa.
Sono queste le condizioni che appesantiscono la coscienza di ognuno di noi nel rapporto con la democrazia .
I valori della Festa del 2 giugno sono stati calpestati ma è inaccettabile anche solo pensare di perdere il patrimonio di libertà che ci hanno regalato i nostri padri.
Auspichiamo pertanto un forte intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché ci sia un “nuovo inizio” , nell’unità di un popolo che ha sempre mostrato orgoglio e coraggio.
Sono perfettamente d’accordo con la tua lucida e brillante disamina sul significato da dare oggi al 3 giugno 2020! Oggi è il momento di riflettere e al tempo stesso di gridare con forza il nostro sdegno contro questi pseudo rappresentanti del popolo italiano che calpestano i valori fondanti è fondamentali della nostra democrazia quali libertà giustizia e solidarietà!
Il paese più bello del mondo e anche il più castigato da alcuni suoi propri cittadini
La democrazia italiana, esempio per molti paesi, ha un articolo, quello n. 3 che è esempio per tutto il mondo, l’eguaglianza è il principio che io preferisco
Con il rovescio della medaglia politica il risultato non cambia.L esposizione dell articolo é giusto. L interagire nel pensiero del popolo quale strumento principale della società é uno spazio importante per frenare la corsa al potere di pochi. L’Art. 1 della Costituzione deve essere il capostipite della vita di ognuno.
Sono d’accordo e condivido il pensiero espresso, un quadro chiaro per quello che dovevamo essere invece di quello che siamo, grazie a tutti i poteri dello stato hanno fatto sì che la nostra libertà è legata al loro potere , politico, mafioso, sindacale, religioso e per finire la magistratura
Sono perfettamente d’accordo con la tua lucida e brillante disamina sul significato da dare oggi al 2 giugno 2020! In questo momento bisogna riflettere e al tempo stesso gridare con forza il nostro sdegno contro questi pseudo rappresentanti del popolo italiano che calpestano i valori fondanti e fondamentali della nostra democrazia quali libertà giustizia e solidarietà!
Non credo piu nei cambiamenti la politica la magistratura poteri che avrebbero dovuto amministrare e difendere i nostri diritti sono tutti corrotti succubi di un sistema che per anni ha permesso loro di usare il popolo italiano a loro uso e consumo ci hanno derubato del futuro dei nostri figli. Di chi dovremmo fidarci?? Destra o sinistra sono tutti uguali come diceva il fu On.Andreotti il potere logora chi non ce l ha. L unica cosa che importa
Ciao Enza, un quadro preciso dell’attuale repubblica : repubblica calpestata in primis dal premier Conte con i suoi DPCM che mortificano il parlamento. Un perfetto sconosciuto che priva il popopolo del controllo da parte dei suoi rappresentanti! Un altro perfetto sconosciuto, Palamara, che minaccia asserendo che non sarà il capro espiatorio : che parli ! Un ministro della giustizia di cui si chiedono le dimissioni perché ha liberato vecchi oramai superati nelle rispettive organizzazioni criminali : come si può liberarli per un preteso pericolo di infezione da COVID19 se sono in regime di 41 bis, cioè in assoluto isolamento? Ma il ministro dell’ingiustizia deve andar via ieri (GO HOME NOW sarebbe già troppo tardi). Un ministro che non viene cacciato, nonostante abbia ragione confermato la propria fiducia nel CSM, dopo che ha concesso alla magistratura di bloccare ogni processo (salve rarissime eccezioni) permettendo che il presidente di ogni singolo tribunale di adottar modalità e tempi per la ripresa delle « normali » (semmai siano mai state normali) attività e non prima del 31 luglio, cioè il giorno prima delle ferie giudiziarie! Magistratura terzo potere ? Magistratura unico potere con cotanta incapacità, inconsistenza ed incoscienza dell’intera attuale classe politica .. unico potere al quale quello esecutivo e legislativo si inginocchiano per paura, consapevoli della propria incompetenza. Chiedo scusa per aver dipinto un siffatto quadro : ma questa è oggi la repubblica italiana…. e chiudo con un saluto ed un abbraccio affettuoso a tutti i connazionali che vivono negli USA. 🤗
Il T9 … sarà cinese, per le non volute correzioni 😂
Il 2 giugno 2020 segna una data di passaggio tra una guerra che sembra stia finendo e la fase della ricostruzione che, non è escluso, potrebbe essere ben più dura e difficile di quella degli anni ‘50. Allora, però, c’era entusiasmo, la sicurezza di un futuro migliore, una classe dirigente, non solo politica, fatta di uomini e donne di grande qualità e capacità e di specchiata moralità. Oggi c’è pessimismo, la preoccupazione per un futuro nebuloso e incerto, una classe dirigente caratterizzata, per la gran parte, da politici improvvisati, imprenditori non di rado che non hanno tra le loro caratteristiche un’idea di idem sentire, un sindacato che sembra ritornato ai momenti peggiori della sua storia, una burocrazia tutta tesa ad affermare il suo primato. Se riusciremo a cambiare significativamente questo quadro, difficilmente confutabile, allora la pandemia, soprattutto per il nostro Paese, potrà rappresentare un’irripetibile occasione per ricostruire una Nazione e avviare un progetto di rinascita, civile, morale ed economica.