Iva zero per i prodotti essenziali
Secondo le dichiarazioni rilasciate dal Sottosegretario all’Economia, Sandra Savino, nei prossimi giorni verranno approntati importanti cambiamenti in ambito fiscale. Per prodotti come acqua, pane, pasta, carne e latticini si va infatti verso l’Iva zero, aiutando i consumatori dopo mesi di inflazione ed erosione dei salari. È quanto emerge da alcuni passaggi della risposta del Sottosegretario a un’interrogazione targata FdI in Commissione Finanze alla Camera.
Se l’Iva per gli altri beni si attesta in generale sul 22%, la percentuale è più bassa per gli alimenti. Nel caso della carne e del pesce è del 10%, una percentuale che comunque pesa sulle tasche degli italiani. Più contenuta quella su pane e pasta, al 4%. Un’operazione, quella dell’azzeramento dell’Iva, il cui costo è valutato tra i 4 e 6 miliardi di euro ed è pensato sia per aiutare i consumatori che per contrastare l’inflazione, che nell’ultimo biennio sta erodendo il potere d’acquisto degli italiani. Il provvedimento si aggiunge peraltro alla riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia e l’igiene femminile, contenuta nella scorsa legge di Bilancio.
Irpef a tre scaglioni
Altra novità della riforma in discussione riguarda la rimodulazione degli scaglioni Irpef. Attualmente, come è noto, sono 4: il 1° per i redditi fino a 15mila euro, al 23%; il 2° per i redditi da 15 a 28mila euro, al 25%; il 3° per i redditi tra 28 e 50mila euro, al 35%; il 4° per i redditi oltre 50mila euro, al 43%. Ancora non si conoscono con precisione le fasce di reddito e le percentuali, dati tutt’altro che secondari. Ciò che si conosce è però la riduzione degli scaglioni da 4 a 3, in continuità con il precedente esecutivo cha aveva ridotto i 5 scaglioni prima in vigore.
Trattandosi di una delle voci più importanti del bilancio pubblico (basti pensare che nel 2022 l’Irpef ha portato nelle casse dello Stato oltre 205 miliardi di euro, mentre l’Iva “solo” 171,4 miliardi) occorrerà tempo per valutare l’impatto della riforma sulle finanze pubbliche e le ricadute sui risparmi e l’economia nel suo complesso. Il fisco, del resto, rappresenta uno dei temi caratterizzanti il programma di centrodestra. Sarà dunque uno dei parametri su cui verrà valutato l’operato del governo e dei partiti che lo compongono.
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