L’accordo relativo al pacchetto di aiuti economici in risposta alla crisi generata dal Covid-19 è stato finalmente raggiunto.
Domenica i leader del Congresso hanno stanziato 900 miliardi di dollari che includono i pagamenti diretti, una tantum, per l’ammontare di 600 dollari da destinare a ciascun americano che abbia dichiarato nell’ultima dichiarazione dei redditi un guadagno di meno di 75mila dollari e alle coppie che, nel complesso, hanno prodotto meno di 150mila dollari.
Analogamente alla manovra di primavera, denominata CARESAct, i contribuenti americani che hanno dichiarato un redddito tra i $75.000 e i $100.000 riceveranno pagamenti gradualmente più piccoli, mentre chi ha un reddito pari a $100.000 in su, non riceverà alcun sostegno economico.
Grazie a quest’ultima manovra, le famiglie riceveranno per ciascun figlio a carico, “dependents” $600 in luogo dei precedenti $500.
Il pacchetto di aiuti appena varato ha avuto un iter lungo e tormentato.
Al principio la proposta bipartisan prevedeva una manovra da 908 miliardi di dollari concentrata per lo più in aiuti alla disoccupazione, escludendo così gli “stimulus check” ovvero gli assegni bancari destinati a ciascun cittadino a sostegno della grave crisi.
L’accordo dell’ultimo minuto ha acconsentito ad un nuovo ciclo di pagamenti, che seppure dimezzando rispetto alla precedente manovra, assicura una boccata di ossigeno attraverso il pagamento di $600 direttamente nelle tasche degli americani.
Ancora 11 settimane di sussidi alla disoccupazione
Sul fronte al sostegno economico rivolto a chi ha perso il lavoro, il pacchetto di aiuti aggiunge 11 settimane al programma di disoccupazione stanziato dalla precedente manovra varata in primavera e in scadenza a fine di dicembre, distrubuendo $300 a settimana ad ogni singolo disoccupato.
All’indomani del varo dell’ingente pacchetto economico, le polemiche non sono tardate ad arrivare.
Se i proprietari delle diverse attività commerciali disseminate sul territorio nazionale, come ad esempio i ristoratori, lamentano la difficile ricerca di dipendenti, perché a loro dire, questi ultimi preferiscono i sussidi alla disoccupazione al posto di lavoro, dal mondo degli economisti si è evidenziato che i 900 miliardi di dollari appena stanziati rappresentano “il meglio di niente”, ma sono di gran lunga al di sotto dei finanziamenti necessari per traghettare le famiglie e l’economia fuori dalla crisi.
Le previsioni degli sperti del lavoro per l’immediato futuro sono pessimistiche, di fatto, in relazione al brusco calo dell’occupazione registrato nel mese di novembre, la ripresa economica sembra allontanarsi e la misura appena varata potrebbe non rappresentare un valido aiuto fin tanto che i vaccini non saranno ampiamente disponibili, ovvero sino alla metà del 2021.
A questo proposito, Andrew Stettner esperto del lavoro, della – left-leaning Century Foundation – ha affermato che “la breve durata e gli aiuti limitati, non saranno in grado di supportare i disoccupati fino a quando il vaccino non darà loro la possibilità di tornare al lavoro” lo stesso Stettner ha poi lasciato intendere che dall’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ci si aspetta una azione più vigorosa “Il Congresso dovrà mettersi subito al lavoro sul prossimo pacchetto di stimoli economici non appena il presidente eletto Biden entrerà in carica”.
La manovra di fine anno appena approvata ci ricorda che il 2020 sta per concludersi e mai come prima d’ora, accompagneremo il passaggio dal vecchio al nuovo anno esprimendo il desiderio di una benvenuta, ritrovata normalità.
Meglio che niente!