La metà delle famiglie di New York vive e lavora per garantirsi un tetto sulla testa. Se poi aggiungiamo al costo dell’affitto quello dei bisogni basilari come spostarsi, mangiare e curarsi, l’allarme povertà diventa altissimo. Il 64% di non residenti nella Grande Mela non vive, sopravvive.
Sono spietati i numeri del Rapporto 2023 pubblicato dal Fund for the City of NY – che riporta 1.298.212 famiglie o 2.991.973 persone in difficoltà. Un aumento del 38% rispetto ai dati del 2021. Queste percentuali sono le più alte dell’intera ventennale storia del lavoro del Fondo.
I dati
Il rapporto TCL NYC 2023 (True Cost of Living) è stato realizzato dal Center for Women’s Welfare della Università di Washington. Lo studio, che analizza l’insieme di prodotti di largo consumo e di servizi rappresentanti la spesa di una famiglia media, in base al quale viene determinato l’indice del costo della vita, evidenzia che le famiglie residenti a NY (senza figli o uno) devono guadagnare almeno $ 100.000 all’anno per permettersi cibo, alloggio e trasporti e $ 150.000 se il numero dei familiari aumenta. Il reddito medio dei newyorkesi invece è di 70mila dollari. Per moltissimi si vive di stenti nella Grande Mela.
L’inadeguatezza del reddito si trova soprattutto nel Bronx, in particolare nel Bronx centrale e in parti di Brooklyn, tra cui Brownsville e Ocean Hill. Le persone piu’ colpite sono quelle di colore, latini e immigrati tanto da far segnare anche un calo di iscrizione nelle scuole pubbliche.
Ma come si è arrivati a tanto?
New York City sta affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi due decenni che sta rimodellando la demografia e la cultura locali in tempo reale. Il colpo di grazia lo ha dato la pandemia che ha contributo all’aumento notevole del costo della vita.
Secondo il rapporto TLC, True Cost of Living, la voce che incide di più sul bilancio familiare è il costo dell’affitto di un appartamento. La carenza di alloggi a prezzi accessibili è una emergenza storica, che si è acuita nel post pandemia.
Dai dati pubblicati, che evidenziano l’allarme povertà, si evince che quasi l’80 per cento delle famiglie che non guadagnava abbastanza prima del 2020, per soddisfare il costo minimo della vita in città, ha finito per contribuire con più del 30% del proprio reddito all’alloggio.
Allo stesso tempo, i prezzi del cibo sono aumentati costantemente a causa dell’inflazione persistente. Nel paniere di consumi non dimentichiamo l’aumento anche dei biglietti per i mezzi pubblici
Cosa sapere sulle case e i prezzi
La carenza di alloggi economici e i fitti che crescono vertiginosamente hanno creato nella Grande Mela una condizione di nuovi poveri. Sono quelli costretti a lasciare la propria abitazione per trovare locazioni fuori città.
Non ci sono alternative. Tra gli ostacoli all’aumento dell’offerta di alloggi con costi abbordabili, ci sono le restrizioni urbanistiche, il costo di costruzione e la capacità dei politici di trovare una soluzione. I proprietari di immobili, dal canto loro, affermano che sono necessari affitti più alti per far fronte al crescente onere fiscale e alle crescenti spese per la manutenzione della proprietà.
Nella citta di New York vige una legge che consente di calmierare i costi degli affitti, ma nonostante tutto l’emergenza abitativa continua, più di un terzo degli affittuari in città arranca.
Il sindaco Eric Adam (https://www.nyc.gov/office-of-the-mayor) è alle prese con un nuovo piano abitativo per la città caratterizzato dal recupero di alloggi e spazi inutilizzati. Se ne contano circa 171, che potrebbero consentire la realizzazione di quasi 73mila case.
Il piano è in fase di studio. Una volta approvato andrebbe a contribuire a smaltire la lunga lista d’attesa del Programma Section 8: il welfare del governo federale che aiuta le persone con reddito basso o inesistente ad avere un alloggio.
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