Aumenta in Italia la povertà assoluta
Sono 5,6 milioni gli italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta. È quanto riportato dall’Istat nel consueto report annuale sul tema. Complessivamente 2,18 milioni di famiglie italiane si trovano in stato d’indigenza: una ferita aperta per il nostro modello sociale da sanare al più presto. Le sperequazioni continuano a crescere. L’8,3% del 2022 rappresenta infatti un aumento rispetto al 7,7% dell’anno precedente. Preoccupano inoltre le differenze geografiche, con il Mezzogiorno che vede percentuali più alte del resto della penisola.
Il peggioramento, secondo l’ente statistico italiano, è dovuto principalmente agli elevati livelli d’inflazione, come è noto fuori controllo dopo la pandemia e il conflitto russo-ucraino. Una riflessione senz’altro corretta quella dell’Istat. Viene però da chiedersi se a pesare di più non siano stati decenni di austerità e pareggio di bilancio, che hanno eroso il potere d’acquisto e la sicurezza economica dei nostri connazionali.
Ecco perché occorre fermezza nelle trattive per la riformulazione del Patto di stabilità e crescita. L’inflazione è un indicatore tecnico. Il problema, tuttavia, è di natura politica. Per troppo tempo abbiamo introiettato narrazioni che dipingevano l’economia quale una scienza asettica. Essa, invece, riproduce gli interessi in gioco, influenzando le scelte politiche di governi e istituzioni finanziarie. Senza un sostegno alla domanda interna e ai redditi rischiamo di continuare ad estendere la povertà. Un discorso che si lega anche alla transizione ecologica, ennesima spada di Damocle, se mal condotta, che pende sulla testa delle classi medie.
I dati forniti dall’Istat devono dunque fare riflettere i decisori politici e l’opinione pubblica circa la necessità d’invertire la rotta intrapresa in sede europea. Altrimenti saremo costretti, anno dopo anno, a veder peggiorare tutti i principali indicatori macroeconomici. Dovendo magari sentirci dire che il veleno propinatoci è in realtà la medicina. Un gioco che non regge più e mina la coesione della stessa Unione Europea. I falchi continentali sono avvisati.
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