Il nodo dell’evasione fiscale in Italia
L’Italia, si sa, è uno dei Paesi maggiormente afflitti dalla pressione fiscale. Un salasso che riguarda sia la tassazione diretta che quella indiretta, portando molti contribuenti a inventarsene di tutti i colori per non consegnare allo Stato quanto dovuto. Quello dell’evasione fiscale è da sempre uno dei temi più polarizzanti del dibattito pubblico. Esso contrappone chi chiede, giustamente, che ognuno faccia la sua parte e chi, invece, altrettanto comprensibilmente denuncia il livello vessatorio di tasse e balzelli nel nostro Paese. Lungi dunque dal voler giustificare l’evasione fiscale segnaliamo come si tratti di un tema complesso, che richiede risposte convincenti e non ideologiche. Tema che è stato al centro delle ultime manovre finanziarie, le quali hanno senz’altro alleggerito la pressione fiscale, anche se rimane ancora molta strada da fare.
Il ruolo delle multinazionali
Il rapporto dell’Oxfam, dal titolo “Evasione fiscale: dimensione del fenomeno e misure di contrasto” e realizzato in collaborazione con l’Università di Milano – Bicocca, verrà presentato il 13 novembre. Esso evidenzia come a livello globale siano ormai 12.000 i miliardi di dollari che si trovano in paradisi fiscali. Per quanto riguarda l’Italia ben 198 miliardi di dollari di ricchezza nazionale (186 miliardi di euro) sono dunque celati in Paesi stranieri. Nel caso del Belpaese ciò rappresenta quasi il 10% del Pil, mentre a livello globale la percentuale è lievemente più alta, raggiungendo il 12%.
A trainare tale sperequazione il comportamento delle multinazionali. Ogni anno, infatti, queste riescono a trasferire nei paradisi fiscali utili per 1.000 miliardi di dollari. Una cifra enorme che amplifica l’ingiustizia sociale ai danni dei ceti meno abbienti e della collettività. Occorre dunque una seria riflessione su un modello di sviluppo che è diventato insostenibile, non solo dal punto di vista ambientale. L’impoverimento dei ceti medi è sotto gli occhi di tutti, in particolare in alcune aree del globo un tempo benestanti. Senza interventi energici e concordati su tali criticità sarà impossibile un vero cambio di rotta.