Bonomi (Confindustria): “prossima legge di bilancio sarà banco di prova”
La scorsa manovra, approvata appena poche settimane dopo il giuramento del nuovo governo, era stata nel segno della continuità. Ciò, ovviamente, era dipeso dai margini temporali risicatissimi, che non lasciavano troppa libertà di movimento all’esecutivo. Questa volta, invece, si vedrà effettivamente quale sarà la visione che animerà la politica economica di Giorgia Meloni e dei suoi alleati. Molto l’interesse verso una manovra economica che ci dirà molto su quanto del programma elettorale del centrodestra riuscirà ad essere trasformato in realtà. Per questo le parole di Confindustria rafforzano il governo. Le proposte emerse in Consiglio dei Ministri hanno infatti trovato l’adesione di Carlo Bonomi, che ne ha parlato anche nel corso della trasmissione ReStart su Rai3.
“Non sta a me dare una pagella – ha commentato in quest’occasione il numero uno di Confindustria – credo che la presidente del Consiglio stia interpretando in maniera corretta il momento, non c’era da essere troppo ottimisti prima, non c’è da essere pessimisti adesso”. Un placet che arriva da una fonte non sempre benevola nei confronti dell’esecutivo. Anch’egli, ad ogni modo, è convinto che la prossima manovra rappresenti “un banco di prova” fondamentale. Le priorità di Bonomi su cui il governo Meloni deve continuare a lavorare sono gli “interventi per redditi sotto i 35 mila euro, il taglio del cuneo fiscale, perché dobbiamo rimettere in tasca i soldi a questi italiani che con l’aumento dell’inflazione vedono eroso il loro potere d’acquisto, uno stimolo forte agli investimenti per agganciare le transizioni e le riforme di cui si parla da 40 anni”.
Nella medesima occasione Bonomi ha criticato la scelta della Bce di alzare i tassi d’interesse a livelli vertiginosi, provocando le note ricadute negative sull’economia reale. Sempre il presidente di Confindustria ha sottolineato come l’UE sia sempre meno collaborativa, divisa tra opposti interessi particolaristici. Ad ogni modo, Bonomi si è detto convinto che l’Italia non rischi attacchi speculativi: “non è nell’interesse dell’Europa, non è nell’interesse di nessuno. Ma noi dobbiamo fare i compiti a casa”. Ultimo ma non ultimo ha proposto l’istituzione per un commissario agli investimenti, volto a sburocratizzare le procedure per investire in Italia.