Il 1° maggio 2025, l’U.S. Customs and Border Protection ha ufficializzato una decisione che rappresenta una decisa e importante boccata d’ossigeno per l’intero comparto automobilistico nordamericano. I componenti prodotti in Canada e Messico, se conformi al Canada-United States-Mexico Agreement (CUSMA), saranno esenti dai nuovi dazi del 25% introdotti dagli Stati Uniti d’America. L’automotive americana per ora è salva.
Automotive USA, i rischi economici
La misura, annunciata dall’Amministrazione statunitense nel tentativo di rafforzare e implementare la produzione nazionale e limitare la dipendenza da fornitori esterni, aveva allarmato profondamente l’industria automobilistica, già segnata da pressioni inflazionistiche, interruzioni delle catene di approvvigionamento, crisi dei microprocessori e concorrenza globale.
Il rischio concreto era quello di un drastico aumento dei costi di produzione e, di conseguenza, dei prezzi al consumo. Le principali case automobilistiche statunitensi – Ford, General Motors e Stellantis – avevano espresso una grande preoccupazione per le ricadute economiche della misura. In particolare, Mary Barra, CEO di General Motors, aveva stimato un impatto potenziale fino a 5 miliardi di dollari per la sola GM, qualora l’esenzione non fosse stata confermata.
CUSMA rafforza la cooperazione industriale
L’industria automobilistica nordamericana è fortemente integrata: i componenti attraversano spesso i confini tra Stati Uniti, Canada e Messico più volte prima di essere assemblati in un veicolo completo. È proprio questo modello produttivo ad aver beneficiato maggiormente del CUSMA, che garantisce un trattamento preferenziale per i beni prodotti entro certi standard regionali.
L’esenzione dai dazi per i componenti automobilistici conformi al CUSMA rafforza dunque la cooperazione industriale tra i tre Paesi e tutela migliaia di posti di lavoro, mantenendo al tempo stesso competitiva l’offerta automobilistica nordamericana. Resta tuttavia l’applicazione piena dei dazi per i componenti provenienti da Paesi extra-accordo, come la Cina, che continueranno a rappresentare una sfida nella gestione delle catene di fornitura globali.
Automotive Stati Uniti-Canada-Messico
Questa decisione sottolinea l’importanza di rilanciare gli accordi commerciali come il CUSMA, sostenendo l’industria automobilistica nordamericana e promuovendo una maggiore integrazione economica tra Stati Uniti, Canada e Messico. Tuttavia, evidenzia anche la necessità per le aziende di diversificare le proprie catene di approvvigionamento e di adattarsi a un panorama commerciale globale in continua evoluzione.
La decisione della Customs and Border Protection rappresenta anche un deciso segnale politico: il rafforzamento del mercato interno può andare di pari passo con la cooperazione regionale, evitando dazi senza pianificazione e mantenendo alta la competitività globale del settore.