Nel cuore delle Alpi, dove il cielo incontra la terra e le cime più alte dominano il paesaggio, sorge un rifugio che incarna la storia, la natura e la sfida dell’alta montagna: il Rifugio Biasi al Bicchiere in Val Ridanna, il rifugio più alto dell’Alto Adige. Situato a ben 3.195 metri di altitudine, questo rifugio è una meta ambita per escursionisti e alpinisti, ma è anche un luogo di grande fascino per chi desidera scoprire la bellezza delle montagne dell’Alto Adige.
Storia del Rifugio al bicchiere: significato del nome
La storia del Rifugio Biasi al Bicchiere è affascinante e strettamente legata alla conquista della Cima del Bicchiere, che avvenne nel 1886. La realizzazione del rifugio è un capitolo che racconta il legame tra l’uomo e la montagna, caratterizzato da sfide e sacrifici. La Cima del Bicchiere, infatti, fu raggiunta per la prima volta da alpinisti che, vedendo la sua bellezza e la posizione dominante, pensarono immediatamente di costruirvi un rifugio.
Nel 1893 iniziò la costruzione del rifugio, che all’inizio fu chiamato “Rifugio Imperatrice Elisabetta” in onore della regina d’Austria, Elisabetta di Baviera. L’inizio dei lavori, però, non fu facile. La costruzione del rifugio dovette affrontare enormi difficoltà logistiche a causa dell’inaccessibilità del sito, situato su una vetta remota. La soluzione fu quella di costruire la struttura a valle e poi smontarla e ricostruirla, pezzo per pezzo, in cima. Per portare il materiale in quota, furono utilizzate slitte, piani inclinati e la forza fisica della popolazione locale. Un’altra impresa che completò il progetto fu la costruzione della cappella “Santa Maria della Neve”, una delle più alte d’Europa, che oggi è ancora visitabile dai turisti.
Come è migliorato il Rifugio Becherhaus? Ecco quali sono i cambiamenti
Il Rifugio Biasi al Bicchiere ha subito diverse modifiche e ristrutturazioni nel corso degli anni. Ogni trasformazione ha avuto l’obiettivo di adattarlo alle esigenze moderne senza sacrificare il suo carattere tradizionale. Una delle ristrutturazioni più significative ha avuto luogo nel 2021, quando il rifugio è stato completamente rinnovato in ottica di sostenibilità.
I lavori di ristrutturazione sono stati impegnativi, considerando la posizione estremamente elevata del rifugio, che lo rende il cantiere più alto dell’Alto Adige. Le temperature durante la costruzione scendevano anche a -25°C, ma la determinazione e la passione per il progetto non sono venute meno. Il rifugio è stato dotato di un nuovo rivestimento in scandole di larice, che ne esalta l’aspetto rustico e si integra perfettamente con l’ambiente montano. Inoltre, la terrazza è stata ampliata, il tetto rinnovato e la Stube, il cuore accogliente del rifugio, è stata restaurata per offrire maggiore comfort ai visitatori.
L’aspetto innovativo del rifugio include anche l’uso di energie rinnovabili. È stato installato un impianto fotovoltaico per garantire l’approvvigionamento elettrico, mentre un sistema di accumulo energetico assicura che l’energia prodotta sia utilizzata in modo efficiente. L’impianto termoidraulico, il sistema antincendio e il trattamento delle acque del ghiacciaio sono stati aggiornati per migliorare la funzionalità del rifugio, rendendolo un esempio di edilizia sostenibile.
Il Rifugio Biasi al Bicchiere: com’è oggi?
Oggi, il Rifugio Biasi al Bicchiere è un punto di riferimento per gli escursionisti e gli alpinisti. Nonostante gli interventi moderni, ha mantenuto intatto il suo fascino rustico e la sua atmosfera autentica. D’estate, il rifugio offre una sistemazione semplice ma accogliente, con camere che permettono ai visitatori di riposarsi dopo una lunga giornata di trekking. La cucina del rifugio propone piatti tipici dell’Alto Adige, preparati con ingredienti locali e stagionali. Le specialità gastronomiche includono piatti di montagna come speck, canederli, polenta e formaggi freschi, accompagnati da vini locali.
Durante i mesi invernali, il rifugio si trasforma in un punto di sosta per gli amanti della montagna. Solo una parte del rifugio rimane aperta, offrendo un ambiente accogliente con una stufa a legna, stoviglie e pentole, per ristorarsi durante le pause tra una scalata e l’altra. Il rifugio rappresenta una vera e propria oasi di calore e accoglienza dopo una lunga e impegnativa escursione.
Come raggiungere il Rifugio Biasi al Bicchiere
Raggiungere il Rifugio Biasi al Bicchiere non è un’impresa da prendere alla leggera. La salita è lunga e impegnativa, ma ogni passo in più premia con paesaggi mozzafiato. Il punto di partenza più comune per l’escursione al rifugio si trova nella parte alta della Val Ridanna, nella regione dell’Alto Adige. Da qui, il sentiero si snoda attraverso una varietà di paesaggi montani, attraversando malghe, prati alpini e spettacolari formazioni rocciose. Tra i rifugi che si incontrano lungo il percorso ci sono la malga Aglsalm, il rifugio Grohmanhütte e il rifugio Teplitzer Hütte.
Il percorso è lungo circa 7 ore di cammino e prevede un dislivello di 1.725 metri. L’escursione è adatta a chi ha esperienza di montagna, un buon passo e attrezzatura adeguata. Le condizioni meteorologiche possono influire sul percorso, quindi è fondamentale informarsi sulle previsioni e prepararsi in modo adeguato. Se le condizioni sono particolarmente difficili o il percorso è troppo impegnativo, è sempre possibile fermarsi ai rifugi intermedi e proseguire il giorno successivo.
Un’escursione da non perdere: il percorso migliore
La fatica per arrivare al Rifugio Biasi al Bicchiere è ben ricompensata dal panorama che si gode una volta arrivati in cima. La vista dalla vetta è straordinaria e spazia dalle montagne circostanti alla vallata sottostante, offrendo uno spettacolo che pochi possono vantare. In ogni stagione, il rifugio è un punto di partenza ideale per esplorare l’ambiente montano circostante, con percorsi che si adattano sia agli escursionisti esperti che a quelli meno allenati.
Il percorso più gettonato per raggiungere il Rifugio, ha inizio dall’ex miniera di Monteneve, situata a Masseria/Ridanna, nel fondovalle della Val Ridanna. Si segue il sentiero n. 9, che prima conduce al Piano dell’Accla (Aglsboden) e poi al Rifugio Vedretta Piana, situato a 2254 metri di altitudine. Da lì, si prosegue in direzione del Rifugio Vedretta Pendente, a 2586 metri, attraversando formazioni rocciose e tratti ben assicurati da corde e scalini. Dopo aver superato una morena, si arriva alla base dello sperone roccioso del Bicchiere. L’ultimo tratto del sentiero, che si sviluppa a serpentina, porta infine al Rifugio Gino Biasi al Bicchiere, situato a 3195 metri sul livello del mare.
Se la montagna è il vostro elemento e cercate un’esperienza unica, il Rifugio Biasi al Bicchiere in Val Ridanna è la meta perfetta per una fuga in alta quota, lontano dalla frenesia della vita quotidiana. Un rifugio che non solo offre riparo e ristoro, ma anche un viaggio nel cuore delle Alpi, tra storia, natura e tradizione.