Costigliola traduce Philip K. Dick: ‘Il paradiso maoista’ torna in Italia con Mondadori

Lo scrittore visionario torna nelle librerie italiane con un testo rivisto e completo. Costigliola racconta l’importanza di questa edizione integrale e il fascino attuale dell’autore.

Costigliola

Giuseppe Costigliola è una garanzia culturale per l’Italia. Giornalista, traduttore letterario, saggista, è tra le penne più brillanti in circolazione. Ha un bagaglio notevole di produzione in carriera: racconti, il monumentale studio recente in due volumi Il cinema di Romolo Guerrieri. Viaggio nel film di genere italiano, saggi di critica letteraria, cinematografica e musicale, articoli, interviste e recensioni culturali per i quotidiani Globalist.it, Eurocomunicazione e per le riviste Il Giornale dello Spettacolo, Primissima e Il nuovo mondo club.

Costagliola ha tenuto corsi universitari, conferenze, presentazioni e ha tradotto oltre cinquanta romanzi dall’inglese, tra cui opere di James Ellroy, John le Carré, Frederick Forsyth, Joyce Carol Oates, Ray Bradbury, Don Winslow, Tom Wolfe, Robert Harris, Ruth Rendell… È redattore della rivista culturale Pulp Magazine, membro della giuria del Premio Leone. Di prossima uscita anche le sue biografie sui registi Marino Girolami ed Enzo Barboni, nonché sull’attore Gianni Garko.

Costigliola traduce ‘Il paradiso maoista’

È stata da pochissimo pubblicata la traduzione che Costigliola ha fatto del romanzo Il paradiso maoista, di Philip K. Dick, per i tipi di Mondadori.

“È con grande soddisfazione che annuncio la pubblicazione da parte dell’editore Mondadori del romanzo Il paradiso maoista di Philip K. Dick, da me tradotto. Stiamo parlando, lo sappiamo, di uno dei maggiori scrittori di fantascienza del Novecento, alle cui creazioni il cinema ha più volte attinto, a cominciare dal celebre Blade Runner”, ci fa sapere Costigliola .

Ricordiamo che Dick fu in grado di prevedere molti degli sviluppi odierni della scienza e della tecnica, dei mutamenti socio-antropologici, con l’avvento di sistemi di potere sempre più invasivi della privacy, distruttivi della democrazia e della sfera dei diritti. Una voce autorevole e rispettata.

Il paradiso maoista (Gather yourself together, nell’originale) è il primo romanzo della sua fulgida carriera, redatto sul finire degli anni ’40 e apparso negli Stati Uniti soltanto nel 1994, nel pieno della rivalutazione e riscoperta critica della sua opera.

“Da noi in Italia apparve nel 2007 – continua Costigliola – proposto dall’Editore Fanucci, sempre con la mia traduzione. Si trattava però di un testo incompleto: l’editore mi aveva chiesto di tagliare alcune parti, per renderlo più fruibile. Questa edizione di Mondadori, inserita nella collana Oscar Moderni, lo propone invece nella sua interezza, una importante operazione filologica che sarà certo di una qualche utilità per gli studiosi e gli appassionati italiani di Dick”.

La nuova traduzione 

Per l’occasione Costigliola non solo ha tradotto le parti mancanti, ma ha anche rivisto radicalmente quelle da lui già rese nella nostra lingua vent’anni fa: insomma, una nuova traduzione resasi necessaria per concordare le varie sezioni e per cercare di rendere il testo più smagliante, come merita.

Operazione non semplice: Dick è autore complesso, i suoi scritti brulicano di citazioni colte, invenzioni linguistiche e sintattiche, sottili notazioni psicologiche.

La trama

In breve, è una sorta di romanzo di formazione, con al centro tre protagonisti, Verne Tildon, Barbara Mahler e Carl Fitter, che si ritrovano spaesati in territorio cinese (siamo nel 1949, nell’epoca della rivoluzione maoista, con gli entusiasmi e le paure che produsse in Occidente), a guardia di un impianto industriale in attesa dell’arrivo dei nuovi padroni comunisti, dopo la chiusura e l’evacuazione delle attività commerciali americane in quel Paese.

Nel menage à trois che si viene a creare, inframmezzato dai flashback della vita dei protagonisti, Dick crea un complesso gioco psicologico, fatto di tensioni e frustrazioni, in cui i veri protagonisti sono i sentimenti e la loro progressiva disgregazione, tema caro allo scrittore californiano.

Dick è oggi considerato uno dei più innovativi della letteratura statunitense del secondo dopoguerra. Ciò che attraversa le sue opere riguarda un’inquieta indagine sui temi della realtà, della simulazione e del falso, della teologia cristiana, della storia e della società degli Stati Uniti. Più in generale, Dick tocca quel coacervo di idee e problematiche noto come postmoderno o tardo capitalismo.

Un invito a conoscere Dick (se ovviamente non lo conoscete già) attraverso la maestria della traduzione a firma Giuseppe Costigliola.

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