Franco Migliacci nel cuore di tutti gli italiani
Poche attività umane sono in grado di custodire l’identità di un popolo come la musica. Per gli italiani all’estero, in particolare, le canzoni hanno permesso di lenire il distacco dalla Madrepatria e di continuare ad alimentare il senso di comunità. Per questo oggi i nostri connazionali piangono la scomparsa di Franco Migliacci (all’anagrafe Francesco), autore di alcuni dei brani più conosciuti del nostro repertorio.
“Nel blu dipinto di blu”, quasi un secondo inno nazionale, “Andavo a cento all’ora”, “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”, “Tintarella di luna” e “In ginocchio da te” sono solo alcuni dei pezzi più conosciuti. Mantovano, classe 1930, Franco Migliacci si è spento questa mattina in una clinica privata di Roma. Il 28 ottobre avrebbe compiuto 93 anni. Sposato con Gloria Wall, lascia tre figli: Francesco Junior, Ernesto e Laura.
Franco Migliacci ha scritto testi per diverse generazioni di artisti, riuscendo di volta in volta a dare voce al sentimento degli italiani. Ha dato vita a canzoni diventate presto immortali, per figure del calibro di Domenico Modugno, Gianni Morandi, Mina, Patty Pravo e molti altri. Artista poliedrico, ha realizzato anche le sigle di cartoni animati, come Lupin III, Mazinga e Heidi, dimostrando di saper coniugare arte alta e prodotti apprezzati dal vasto pubblico.
L’attività da paroliere è chiaramente quella per cui Migliacci è maggiormente ricordato. Non è stato tuttavia l’unico campo d’azione. Fu infatti anche attore e sceneggiatore televisivo. Prestigiosa poi la sua collaborazione alla rivista “Il Pioniere”, diretta da Gianni Rodari, per la quale lavorò come illustratore. Una figura a tutto tondo, dunque, che è entrata di diritto nella storia d’Italia. Le sue parole continueranno a mostrarci uno stile di vita più autentico ed umano, tratto distintivo della nostra comunità nazionale, la stessa che Migliacci ha saputo così bene interpretare e far conoscere nel mondo.