Superbonus, continuano le polemiche
Il Superbonus e gli altri crediti edilizi sono stati certamente uno dei temi più caldi di questi mesi. Se da una parte questi hanno permesso il rilancio dell’edilizia e la possibilità per gli italiani di ristrutturare ed efficientare le proprie abitazioni, dall’altra non sono mancate truffe, anche clamorose. Certamente una percentuale significativa della ripresa post-pandemica è dovuta al comparto edile. Allo stesso tempo si è contribuito all’impennata dei costi, nonché a illeciti di ogni tipo, contro i quali si è progressivamente stretta la morsa degli inquirenti.
Superbonus, mega truffa in Campania: il blitz della Guardia di Finanza
L’ultimo caso di cronaca più eclatante vede una truffa da 1,7 miliardi di euro: perquisizioni si sono svolte in Campania e nel resto d’Italia. Il sequestro è stato condotto dalla Guardia di Finanza di Napoli e Avellino, coordinata dalla procura del capoluogo irpino. 21 gli indagati, per un valore complessivo dei lavori di circa 2,8 miliardi. In questo caso le forze dell’ordine sono riuscite a impedire l’utilizzo di 1,7 miliardi di crediti fiscali, operando sia sequestri di natura preventiva che d’urgenza. Le truffe hanno riguardato principalmente l’Ecobonus e il Bonus Facciate. A mettere in allarme gli inquirenti è stata la segnalazione dell’Agenzia delle Entrate. Il Settore Contrasto Illeciti ha infatti diramato un’analisi di rischio circa i beneficiari dei crediti d’imposta. Senza tetto, persone decedute e appartenenti alla malavita sarebbero comparse tra coloro che avevano effettuato la comunicazione di cessione, facendo partire le indagini. Basti pensare che in ben 2.000 casi i Comuni dichiarati erano inesistenti.
Ad Asti truffa da 1,5 miliardi di euro
Se la Campania piange, il Piemonte non ride. Ad Asti si è infatti svolto un maxi sequestro della Guardia di Finanza per un valore di oltre 1,5 miliardi di euro. 73 perquisizioni si sono svolte in tutta Italia, impiegando ben 150 finanzieri. A riprova di quanto i bonus edilizi vadano sempre sorretti da norme chiare e da misure di prevenzione stringenti. Non a caso il governo guidato da Giorgia Meloni ha voluto mettere un freno al Superbonus, che stava creando una bolla alla lunga insostenibile per le finanze pubbliche. In questo la leader di Fratelli d’Italia implementava quanto già fatto da Mario Draghi, che aveva iniziato la stretta sui crediti fiscali. Oltre a ragioni di natura contabile vi è, come confermano le notizie di questi giorni, il rischio di far arricchire truffatori e criminalità organizzata. Vedremo nei prossimi mesi le conseguenze in ambito economico della stretta operata dall’esecutivo, mentre è ipotizzabile assistere a nuove scoperte da parte degli inquirenti.