La notizia del trasferimento di Chico Forti in Italia ha suscitato grande entusiasmo nella comunità italiana in Florida e in particolare modo quella di Miami, che non ha fatto mai mancare il suo sostegno psicologico al connazionale, recluso da 24 anni nel penitenziario statale di Miami.
L’impegno del governo per Chico Forti
Un risultato, atteso da anni, arrivato grazie al lavoro del governo italiano ( il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è impegnata personalmente per la causa ), dell’on. Andrea Di Giuseppe, parlamentare Italiano eletto nella lista di Fratelli d’Italia, circoscrizione Centro e Nord America, del Console Generale d’Italia a Miami, Michele Mistò. Un ringraziamento va anche al tenore Andrea Bocelli e alla moglie, Veronica Berti, che sono stati molto vicini all’amico Chico con frequenti visite al Dade Correctional Institution di Miami, dove è recluso.
Nell’intervista all’on. Andrea Di Giuseppe
– Il lavoro di un anno e mezzo e il dialogo con il governo federale – con il presidente democratico Joe Biden – e il governo statale, guidato dal governatore repubblicano Ron DeSantis.
– La procedura per il trasferimento di Chico Forti in Italia e i tempi necessari;
-Perché l’on. Di Giuseppe, nonostante sapesse che mancava poco alla firma del governatore DeSantis, non ha rivelato la notizia durante una nostra intervista di ottobre scorso;
-L’impegno del governo per gli oltre 2000 Italiani reclusi nelle carceri straniere, affinché nessuno subisca trattamenti disumani durante la detenzione;
-La decisione quadro del 2008 del Consiglio Europeo sulle pene detentive stabilisce il consenso al trasferimento dei detenuti nel paese di residenza, e questo perché possano riabilitarsi dal punto di vista sociale se scontano la pena nel loro paese d’origine. È un principio che rimane sulla carta?
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