Nuovo colpo di scena nel braccio di ferro giudiziario tra i coniugi italiani Mandia e la EF Academy di New York, la scuola internazionale dove, il 17 febbraio dello scorso anno, il loro figlio Claudio di soli 17 anni fu trovato morto dopo un periodo di isolamento che lo avrebbe portato all’espulsione per aver copiato un compito.
Senza una ragionevole scelta la EF Academy ha comunicato che ha fatto richiesta di trasferimento dell’intero procedimento a Zurigo, in Svizzera, dove ha sede legale. La richiesta è stata avanzata alla Suprema Corte di New York, scatenando la dura presa di posizione dei genitori, Mauro ed Elisabetta.
“Alla nostra querela per i maltrattamenti, la segregazione, l’isolamento, le privazioni e la morte di nostro figlio Claudio, la scuola e i suoi responsabili cercano di sottrarsi alla giustizia americana, riducendo a banale vertenza commerciale la morte di un minore affidato alle sue cure e alla sua responsabilità- hanno dichiarato i genitori di Claudio. “Noi ci opporremo, per avere giustizia nel Paese dove nostro figlio è morto, dove operano e risiedono le persone coinvolte e informate dei fatti, e dove la stessa scuola continua ad ospitare tanti giovani da tutto il mondo. la nostra battaglia è per avere giustizia ma anche perché non accada mai più, a nessuno studente, in nessuna scuola”.
Cosi come riportato dal nostro giornale, solo a novembre scorso, la Procura americana aveva deciso di non dare seguito all’azione penale perchè non “riscontrati elementi tali da poter procedere”. I Mandia erano gia’ pronti a tale eventualità e, pur colpiti, annunciarono di voler continuare in nome di Claudio una battaglia per raggiungere l’obiettivo di avere una legge capace di tutelare maggiormente gli studenti di queste scuole private. Ora, una nuovo colpo basso, che non fermerà Mauro ed Elisabetta.