Fontana accetta la richiesta di Conte
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha dato l’ok alla richiesta di Giuseppe Conte d’istituire un Giurì d’onore. Si tratta, come è noto, di uno strumento previsto dall’articolo 58 del regolamento di Montecitorio. Il fine è quello di garantire l’onore e l’immagine dei deputati oggetto di attacchi politici considerati lesivi. A presiederlo, in questo caso, sarà il forzista Giorgio Mulé.
Il leader pentastellato lo aveva richiesto lo scorso 18 dicembre. Tale richiesta era partita dopo che Giorgia Meloni, la settimana precedente, aveva accusato Conte di fronte al Parlamento di aver ratificato il Mes nel gennaio 2021 approfittando del “favore delle tenebre”. All’epoca l’avvocato pugliese aveva già presentato le sue dimissioni da Palazzo Chigi, restando in carica per gli affari correnti.
L’antefatto
Ricordiamo il passaggio saliente di Giorgia Meloni che aveva provocato le reazioni grilline. “Chi ha dato il consenso alla ratifica che oggi impegna anche noi? Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare e lo ha fatto un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore […] firmato dal ministro Di Maio, senza mandato parlamentare, senza averne potere, senza averlo detto agli italiani, con il favore delle tenebre”.
Parole molto dure, quelle della leader di Fratelli d’Italia, alle quali Conte aveva risposto richiedendo l’intervento del Giurì d’onore. “Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è venuta in Parlamento e ha scelto di mentire – aveva dichiarato il leader pentastellato – e a tutti i cittadini, sostenendo che il mio governo aveva dato il via libera al Mes nel gennaio 2021, senza mandato parlamentare e con il favore delle tenebre, lo avrebbe fatto quando ormai si era dimesso, con gli scatoloni pronti. Meloni ha mentito consapevole di mentire, era deputata quando il 9 dicembre 2020 in Parlamento abbiamo tenuto un ampio dibattito sul Mes, certificato anche dagli atti […] un cumulo di falsità, che disonora la massima istituzione di governo”.
La soddisfazione di Giuseppe Conte
“Una scelta doverosa ed apprezzabile” l’ha definita Conte. Ora spetterà dunque all’organo composto dai parlamentari dirimere la querelle tra il presidente del Consiglio e il leader grillino. Le tempistiche verranno comunicate a breve. Ad ogni modo, la relazione finale non sarà sottoposta a un voto, né sarà oggetto di dibattitto parlamentare. Anche se, ne siamo certi, gli strascichi della vicenda dureranno anche dopo la futura relazione del Giurì.
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