Nell’intervista all’Ammiraglio di Squadra – Marina Militare, Carmelo Bonfiglio, i dettagli del tour mondiale del catamarano “Lo Spirito di Stella”. Il primo Giro del Mondo completamente accessibile a bordo, che prevede la partecipazione di persone con disabilità, civili e militari di Forze Armate italiane e straniere.
Il progetto – dall’alto valore etico e sociale – denominato “WOW – Wheels on Waves” (VIDEO) , è nato da un’idea di Andrea Stella, e fortemente voluto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto. “Ruote sulle onde” è promosso dal Ministero della Difesa, dallo Stato Maggiore della Difesa e da Difesa servizi. L’imbarcazione rappresenta la realizzazione di un sogno personale di Andrea Stella, costretto su una sedia a rotelle dopo un incidente avvenuto nel 2000 a Miami.
ll catamarano “Lo Spirito di Stella” – dopo alcune tappe europee, è giunto a Miami la settimana scorsa (il primo approdo dopo la traversata transatlantica).
L’Ammiraglio di Squadra della Marina Militare, Carmelo Bonfiglio ha seguito il progetto fin dal primo giorno. Lo abbiamo contattato per conoscere i dettagli dell’impresa, e abbiamo ricevuto una grande disponibilità.
– Ammiraglio Bonfiglio, “Lo Spirito di Stella” è il primo catamarano al mondo senza barriere, qual è l’organizzazione a bordo?
“L’imbarcazione dispone di due cabine totalmente accessibili alle persone con disabilità motoria, complete di locale igienico. Con gli elevatori è possibile spostarsi in completa autonomia in tutti gli ambienti e svolgere tutte quelle funzioni che i normodotati espletano a bordo. Il timone, i meccanismi di regolazione delle vele, la cucina, il tavolo da carteggio per la rotta ed ogni altra sistemazione a bordo, sono stati pensati, progettati e realizzati per “tutti”. Dunque a bordo la navigazione, sia di giorno che di notte, è condotta da equipaggi misti (normodotati e disabili) senza alcuna differenza di mansioni.”
– Il giro del mondo equatoriale in catamarano. Perché si è scelto questo tipo di imbarcazione, apparentemente più difficile da condurre?
“In realtà è stato scelto il catamarano per la maggiore stabilità che garantisce e per la pochissima inclinazione che subisce anche quando sottoposto a venti di discreta intensità. E poi gli spazi, soprattutto quelli comuni, sono sicuramente più ampi rispetto ad un’imbarcazione monoscafo.”
– Due anni di navigazione, 80 tappe e la traversata atlantica, quest’ultima è un’emozione unica e indubbiamente molto impegnativa, come l’avete preparata?
“La traversata atlantica è stata pianificata nel periodo degli Alisei, questi venti stagionali che soffiano con regolarità da Est e che già Cristoforo Colombo ha saputo sfruttare per raggiungere le coste dell’America Centrale. L’equipaggio è stato selezionato con accuratezza tra coloro in possesso di requisiti psico/fisici idonei a sopportare 23 giorni di navigazione da Tenerife a Saint Marteen, nelle Antille Olandesi. Per tutti a bordo, è stata un’esperienza straordinaria, unica, emozionante ed avvincente e che rimarrà per sempre scolpita tra i loro ricordi più belli”.
– Ci racconti l’emozione dell’incontro a Marsiglia con la Amerigo Vespucci, la nave a vela vanto italiano, impegnata nel suo secondo giro del mondo.
“Per qualunque imbarcazione, incontrare per mare l’Amerigo Vespucci, è un evento di quelli che si raccontano anche a distanza di anni e restano scolpiti nella storia e nel tempo. La “Nave più bella del mondo”, l’immagine dell’eccellenza della nostra Nazione, l’Ambasciatrice del “Made in Italy” nel mondo. Quando la incontri in mare, provi un senso di soggezione, di inadeguatezza, ti senti piccolo, anche se stai imbarcato su una grossa nave da crociera o su di una portaerei. Per l’equipaggio del catamarano è stato un momento bellissimo pieno di emozione. Ma anche di fierezza ed orgoglio per poter stare a fianco del Vespucci in questi due anni. l’incontro di Marsiglia è stato un “arrivederci”! Le due imbarcazioni si sono date appuntamento a Darwin, in Australia a settembre prossimo. Così da sostare insieme in quel porto e poi navigare congiuntamente per fare rientro in Italia nella primavera del 2025.”
– Lei da subito si è impegnato nel progetto “Lo Spirito di Stella”, perché?