Gli ultimi mesi non sono stati certo facili per la città di New York. La Grande Mela, infatti, ha dovuto combattere con diverse problematiche. Tra queste, spicca naturalmente l’ormai insostenibile presenza di richiedenti asilo. Negli ultimi due anni, la città santuario ha ospitato oltre 180.000 immigrati.
Migranti, crimini ed emigrazione a New York
Una crisi che senza precedenti, che potrebbe gravare sulle spalle dei contribuenti locali. Nei prossimi 3 anni, infatti, l’emergenza potrebbe costare loro circa 12 miliardi di dollari. A tale situazione, si aggiunge poi il problema sicurezza, che molti ritengono sia una conseguenza diretta della crisi migranti. In ogni caso, negli ultimi mesi New York è sembrata a molti una città decisamente più violenta e in declino.
A crescere significativamente, in particolare, è stato il numero dei crimini registrato presso le stazioni della metropolitana, che ha avuto un rialzo del 13%. Tuttavia, il sindaco Eric Adams, nei mesi scorsi, ha ribadito con fermezza: “Sono tutte stro****e, la nostra è la città più sicura d’America”.
Evidentemente, non devono pensarla così alcuni dei quasi 500mila newyorkesi che negli ultimi anni hanno lasciato la Grande Mela. Naturalmente, la fuga dalla città non è stata una conseguenza delle sole problematiche legate alla sicurezza. Molte partenze, infatti, sono state determinate dalla crisi economica post Covid, con molte persone che hanno perso il lavoro, dall’inflazione e da un costo della vita sempre più proibitivo.
La lotta ai negozi illegali di Marijuana, il sindaco di New York: “La sicurezza dei giovani è la nostra priorità”
È in uno scenario così complesso e articolato che il sindaco Adams sta cercando di operare, per cercare quantomeno di risolvere una parte dei problemi che affliggono New York ed i suoi cittadini. Tra le battaglie intraprese dal Mayor, con l’appoggio della governatrice dello stato Kathy Hochul, vi è quella ai negozi illegali di marijuana.
Martedì, nel corso di una conferenza al John Jay College of Criminal Justice, i due hanno detto che quella che è stata definita come ”Operation Padlock to Protect” ha già portato i primi risultati. Nei 5 distretti di New York, infatti, sono stati chiusi già 400 shop privi di licenza per la vendita di cannabis.
In città, attualmente, vi sono 2.800 negozi “sprovvisti” della licenza. Ciò produce un giro da 13,3 milioni di dollari di prodotti illegali. Secondo le stime del governo locale, il totale delle sanzioni, invece, ammonterà a circa 30 milioni.” Chiudere questi locali e proteggere i giovani fa parte delle nostre priorità”, ha dichiarato Adams, “Grazie alla governatrice Hochul e ai nostri partner ora useremo tutti i mezzi per contrastare l’illegalità”.
Per combattere questi negozi abusivi, la città di New York si servirà di una task force composta dall’ufficio dello sceriffo locale, dalla NYPD e del New York City Department of Consumer and Worker Protection. “Come fanno le imprese legali a prosperare, se quelle illegali dominano il mercato?”, ha detto la governatrice Hochul, “Hanno avuto un vantaggio, sono usciti dagli schemi. Sono stufa degli abusi che si sono verificati. Lasciate in pace i nostri ragazzi, lasciate che l’industria legale prosperi”.
Ora, i nuovi negozi che hanno ottenuto la licenza per poter vendere la marijuana, dovranno esibire un adesivo rilasciato dal governo, in modo da certificare la loro autorizzazione. Su quest’ultimo, sarà stampato un codice a barre, grazie al quale i clienti potranno verificarne la validità.
Il Medal Day della NYPD
Quella di martedì è stata una giornata particolarmente intensa per il sindaco di New York. Dopo la conferenza con la Hochul, infatti, Adams ha presenziato al Medal Day della NYPD.
Una cerimonia durante la quale vengono premiati i poliziotti distintisi per il loro coraggio o per aver compiuto atti eroici in servizio.
“Vi ringrazio per lo straordinario lavoro che fate ogni giorno”, ha detto il primo cittadino, “Sono orgoglioso di essere il sindaco di New York e di essere a disposizione di coloro che onoriamo oggi. Ci sediamo sotto l’albero della libertà con le azioni che compiamo e molti lo hanno innaffiato con il loro sangue. Dobbiamo ricordarlo sempre”.
Comments 4