Jay Z, rapper e marito della cantante Beyoncé, è stato accusato di aver violentato nel 2000, una ragazzina di 13 anni, insieme a Sean Combs.
Secondo quanto riportato da diverse testate giornalistiche, l’abuso sessuale sarebbe stato consumato durante un party organizzato dopo gli MTV Music Awards. I fatti sono stati raccontati dalla stessa vittima ma il diretto interessato nega ogni accusa.
Jay Z accusato di violenza sessuale: il racconto della presunta vittima
Ci siamo già occupati delle accuse di violenza sessuale verso minorenni, verso il produttore musicale Sean Combs, in arte Diddy. Questo ha portato il sindaco di Miami Beach a revocare le chiavi della città, onorificenza arrivata nel 2015 per il suo contributo all’industria musicale.
Diddy è stato arrestato mentre ancora è tutto da decidere per quanto riguarda il collega Jay Z. Di certo, le parole della presunta vittima sono molto pesanti.
A raccogliere la denuncia è stato l’avvocato Tony Buzbee, che ha già intentato oltre venti cause per violenza sessuale contro Diddy. La donna, che all’epoca dei fatti era appena tredicenne, aveva già mosso tali accuse nell’ottobre scorso, parlando chiaramente di Combs ma riferendosi a un secondo uomo in maniera poco chiara.
Adesso è spuntato il suo nome ed è appunto Jay Z, fra l’altro ci sarebbe anche una terza persona presente, la quale avrebbe assistito all’abuso senza intervenire. La ragazza sostiene di aver bevuto un drink che l’avrebbe stordita, dopodiché i due rapper l’avrebbero violentata a turno. Come detto, ci sarebbe una terza celebrità di sesso femminile presente al momento dei fatti, d’altronde alla festa erano presenti moltissime persone ma nessuna ha fatto nulla per fermare l’aggressione.
In varie denunce, il nome di Shawn Carter, appunto Jay Z, è emerso più volte ma lui respinge con forza ogni accusa e al suo fianco c’è la moglie, che crede nella sua innocenza.
Ma Jane Doe (così viene chiamata la nuova presunta vittima, dal momento che è voluta rimanere anonima) è ferma nelle sue dichiarazioni e chiede un risarcimento danni non specificato.
Nella causa, la sconosciuta sostiene di aver ottenuto l’accesso allo spettacolo e al party esclusivo nonostante non avesse il biglietto per nessuno dei due eventi. A quel punto, un autista che lavorava per Combs le avrebbe detto che lei corrispondeva esattamente a ciò che Diddy stava cercando.
Dopo le sue dichiarazioni, gli avvocati di Diddy hanno parlato di manovra pubblicitaria per estorcere denaro da celebrità che hanno paura che il proprio nome venga infangato da accuse gravi come queste.
Jay Z parla e le accuse di violenza sessuale: “È una frode”
Come Diddy, anche Jay Z nega con forza ogni accusa, sostenendo di provenire da un ambiente dove i bambini vengono protetti e non abusati. Ha anche comunicato all’avvocato che ha intentato la causa, di aver presentato denuncia per un presunto tentativo di ricatto arrivato dallo stesso Buzbee, presso il suo legale.
“Pensava che la natura di queste accuse e l’attenzione dell’opinione pubblica mi avrebbero convinto a patteggiare ma è stato completamente l’opposto. Mi hanno fatto venire voglia di smascherare la frode perché tali accuse sono così atroci che chiedo una denuncia penale, non civile! Chiunque commetta un reato così grave contro dei minori dovrebbe stare in carcere, queste presunte vittime meritano giustizia” ha detto il rapper.
Diddy è in carcere da mesi con accuse molto pesanti, come quella di essere stato a capo di un’organizzazione criminale legata allo sfruttamento sessuale, nonché quella di tratta di esseri umani. Il processo è fissato per il 5 maggio 2025 ma ancora deve essere chiarito il ruolo di Jay Z perché il nome del produttore è emerso poche ore fa e come abbiamo detto, nelle accuse si parlava di un secondo uomo che però sempre rimasto anonimo.
“Il mio unico dolore è per la mia famiglia. Parleremo con i nostri figli, una delle quali ha un’età per cui gli amici vedranno la notizia e le faranno domande. Dovremo spiegare loro dove arriva la crudeltà e l’avidità delle persone” ha dichiarato Jay Z.
Jay Z si scaglia contro Tony Buzbee
Il rapper è incredulo e molto arrabbiato per le accuse mosse in queste ore contro di lui, ma soprattutto il suo disprezzo è verso Buzbee, diventato un po’ il paladino delle presunte vittime poiché tutti ormai si rivolgono a lui per denunciare le violenze che avrebbero subito.
Agli occhi del rapper, si tratta solo di un approfittatore che cavalca l’onda: “Non ho idea di come tu sia diventato un essere umano così deplorevole ma ti assicuro che ho visto persone come te molte volte. Sono più che preparato ad affrontarti, ha commesso un errore di giudizio pensando che tute le celebrità siano uguali. Io non provengo dal tuo mondo, sono un giovane uscito dai quartieri popolari di Brooklyn, lì non giochiamo a questi giochi, abbiamo codici e onore rigidi, proteggiamo i bambini. Tu sembri sfruttare le persone per un guadagno personale. Solo la tua rete di ciarlatani crederà alle accuse che hai mosso contro di me che, se non fosse per la gravità del tema, sarebbero ridicole. Non vedo l’ora di dimostrarti quanto sono diverso”.
In risposta, il legale ha parlato di una denuncia mossa da Carter contro lui e la cliente, per aver recapitato una lettera dove questa intendeva raggiungere un accordo privato all’infuori del tribunale: “Il signor Carter cerca di fare il bullo e di tormentare me e la mia cliente ma la sua condotta ha avuto l’effetto opposto: lei si sente forte e io sono fiero della sua risolutezza”.
Secondo molti, la comparsa del nome di Jay Z in queste vicende non è una sorpresa, infatti da settimane, i social sono pieni di video e commenti che ipotizzano la partecipazione del produttore e di sua moglie, ai party organizzati da Diddy, chiamati “White Parties”, in cui sarebbero avvenuti numerosi episodi di molestie sessuali. Si tratta solo di ipotesi e ogni cosa è ancora da accertare, tuttavia il legame fra i due artisti è noto a tutti.
Nessuna accusa ufficiale era arrivata, fino a questo momento, verso Carter, adesso però il suo nome è emerso prepotentemente in questo quadro molto grave: dov’è la verità?