Rosalia, sorella di Messina Denaro, comunicava agli affiliati gli ordini del boss
Non è la prima volta che donne di mafia ricoprono un ruolo centrale nella vita del proprio sodalizio. Ciò accade di solito quando gli uomini del clan finiscono agli arresti. Le loro mogli e parenti si ritrovano a dover gestire imperi criminali che non possono restare senza guida. Questa volta però il “blasone” criminale dei soggetti coinvolti la rende una storia molto peculiare. Rosalia, sorella di Matteo Messina Denaro, gestiva infatti la cassa dell’organizzazione e comunicava agli affiliati gli ordini del latitante.
Per anni ha aiutato il fratello a sfuggire agli inquirenti, anche se si è dimostrato alla fine determinante un suo “errore”. Rosalia ha lasciato un appunto (“pizzino” nel gergo) all’interno di una sedia, in cui descriveva le condizioni di salute del boss. Tale scoperta ha permesso agli investigatori di restringere il campo sulle possibili mosse future del latitante. Non solo Rosalia, prima delle quattro sorelle di Messina Denaro, ha ricoperto un ruolo centrale durante la sua latitanza ma è anche la madre di Lorenza Guttaduro, l’avvocato penalista che sta difendo lo zio arrestato il 16 gennaio scorso.
Il pizzino entrerà nella storia della lotta alla mafia
Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Palermo. La scoperta decisiva, quella del già citato pizzino, è stata fatta dagli uomini dei ROS il 6 dicembre. Essi stavano piazzando delle microspie nella casa di Rosalia, approfittando ovviamente della sua assenza. Nel pezzo di carta erano stati riportati gli interventi fatti dal fratello (senza ovviamente che venissero riportati i luoghi precisi).
Il prezioso pezzo di carta è stato allora fotografato e rimesso al proprio posto: in quell’intercapedine di una sedia che passerà alla storia. Gli investigatori già da tempo sapevano che Messina Denaro soffriva di problemi di salute. Il pizzino però si è dimostrato cruciale perché faceva riferimento a un quadro di natura oncologica, potendo così restringere notevolmente il raggio d’azione su cui concentrarsi. Durante le perquisizioni avvenute il 16 gennaio, data appunto del sensazionale arresto del boss, nella casa di Rosalia era stato ritrovato il pezzo di carta nel medesimo posto.
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