Gli estremisti del clima non risparmiano neanche la Basilica di San Marco
Ci risiamo. Purtroppo. Questa mattina gli attivisti di Ultima Generazione hanno compiuto l’ennesima azione contro il nostro patrimonio culturale. A farne le spese la Basilica di San Marco, uno dei monumenti più conosciuti del nostro Paese. 6 ragazzi hanno manifestato contro l’emergenza climatica in piazza San Marco, lanciando poi un liquido misto a fango sull’edificio. Ai manifestanti si è aggiunto un turista francese che si trovava lì con la figlia. Gli attivisti di Ultima Generazione sono stati prelevati dagli uomini della Digos, mentre il grosso dei presenti esprimeva il proprio sdegno verso il blitz appena compiuto.
Gli ecovandali hanno provato a giustificare l’azione strumentalizzando l’amore per Venezia. Sì, perché gli sbandieratori dell’imminente apocalisse climatica sostengono di averlo fatto per sensibilizzare tutti sul rischio che la città venga presto sommersa. “Venezia sarà sommersa dal fango – ci informano i 6 ragazzi di Ultima Generazione – a breve sarà sott’acqua, non ci sarà più niente di tutto questo. Sarà coperta dal fango e moriremo”. Fortunatamente ci indicano anche la via da seguire per impedire il disastro. “Se amate questa città così come l’amiamo noi – ammoniscono – chiedete insieme a noi al governo di eliminare i combustibili fossili”. Più civile invece la richiesta di un fondo di riparazione da 20 miliardi di euro, presentata più volte in passato da questa organizzazione. Tali soldi servirebbero appunto per ripagare i danni inferti dalle catastrofi naturali.
Così per salvare la perla sull’Adriatico si pensa bene d’imbrattarne uno dei simboli più preziosi. Vedremo adesso quanto efficaci si dimostreranno le leggi contro gli ecovandali approvate dal governo a inizio anno. Nel mentre continua a stupire il proliferare di cellule “gretine” (come vengono chiamati in Italia i più fanatici seguaci della svedese Greta Thunberg). Sintomo di giovani generazioni facilmente influenzabili e profondamente nichiliste. Il richiamo a nobili ideali e a battaglie per il bene comune in questo caso nasconde soltanto un profondo vuoto esistenziale. Solo chi vive una condizione simile, infatti, può compiere atti vandalici contro il patrimonio culturale. Azioni per cui non esiste alcuna giustificazione, cambiamento climatico o meno.