Peggiora il quadro clinico di Giorgio Napolitano
Dalla capitale filtrano le prime indiscrezioni circa l’aggravamento clinico di Giorgio Napolitano. L’ex capo dello Stato è da tempo ricoverato in una clinica e le sue condizioni sarebbero precipitate nelle ultime ore.
Nel maggio 2022 Napolitano era stato operato all’addome all’Ospedale Spallanzani di Roma, dove era rimasto per nove di giorni. Nel 2018, invece, era stato portato al San Camillo per un intervento all’aorta. Le condizioni in questo caso sembrano ancor più gravi. La veneranda età di Napolitano, del resto, rende particolarmente complicato qualsiasi intervento. Il 29 giugno l’ex presidente della Repubblica aveva spento 98 candeline.
Come è noto, Napolitano è stato il primo capo dello Stato italiano votato due volte, un’eccezione ripetuta solo per il suo successore, Sergio Mattarella. Napolitano ha risieduto in Quirinale dal 2006 al 2015, partecipando ad alcuni dei momenti più drammatici del Paese. Pensiamo al ruolo avuto nella crisi del debito italiano e a quello del conflitto in Libia, avvenimenti che hanno fortemente polarizzato il Paese e diviso il giudizio degli italiani sull’11esimo presidente della storia repubblicana.
Presidente in un’Italia di transizione
Durante il settennato (poi esteso) di Napolitano l’Italia ha assistito alla più grave crisi politica dopo Tangentopoli, archiviando (seppure temporaneamente) il sistema bipolare e assistendo a un braccio di ferro tra i falchi dell’austerità e i movimenti populisti. La debolezza dei diversi esecutivi in tali frangenti ha allargato lo spazio di manovra del Quirinale, secondo un copione che si è poi ripetuto più volte, trovando un freno solamente in tempi a noi più recenti. Non a caso risale proprio a quel periodo l’ingresso nel linguaggio politico quotidiano dell’espressione “governo del presidente”.
Non resta dunque che monitorare le condizioni di salute dell’ex presidente della Repubblica. Qualsiasi sia il giudizio che ognuno ha maturato nei suoi confronti, Napolitano resta comunque uno dei principali protagonisti dell’Italia post Maastricht. Un’Italia che cambia sempre più velocemente, in linea con un mondo dove molte certezze sono crollate. Insieme alla fine degli equilibri post guerra fredda, dunque, si avviano al tramonto anche i protagonisti di quell’epoca di transizione.