Abusi sessuali e pedofilia nella Chiesa: i casi accertati nel 2022
54 le vittime di abusi e pedofilia nella Chiesa riscontrati in Italia nel corso del 2022. Un dato che però comprende anche episodi antecedenti ma accertati lo scorso anno. È quanto emerge nel secondo rapporto della CEI sul tema, presentato ad Assisi nel corso della 78° Assemblea Generale Straordinaria. In prevalenza si tratta di donne (44 casi contro 10). Delle 54 vittime 51 sarebbero state oggetto di abusi diretti, mentre 3 hanno subìto molestie indirette o sul web. Il luogo principale dove si sono svolti questi episodi è la parrocchia (in 17 casi). Gli abusatori sono invece 32. A essere presi di mira soprattutto ragazze e ragazzi tra i 15 e i 18 anni di età (riscontrata in 25 vittime). A guidare questa infelice classifica sono le diocesi del Nord Italia, dove si sono consumati il 55% degli abusi. Da specificare come i molestatori non siano ovviamente solo sacerdoti ma anche laici.
Nel report precedente, presentato nel novembre dello scorso anno, che prendeva in considerazione il biennio 2020-2021, le vittime accertate erano state 89. Nel 37,1% dei casi le vittime erano ragazze o ragazzi tra i 10 e i 18 anni di età. Le vittime maggiorenni, in particolare soggetti considerati vulnerabili, erano invece il 18%. Il 13,5% dei casi aveva riguardato bambine o bambini tra i 5 e i 9 anni, mentre non si erano registrati casi di pedofilia sotto i 5 anni. Sempre nel primo report della CEI si evidenziava come gli autori degli abusi fossero nel 66,2% dei casi sacerdoti, contro il 33,8% dei laici.
La speranza è che la Chiesa continui l’opera di trasparenza iniziata in questi anni. Troppi ancora i lupi che inquinano la barca di Pietro, non solo in Italia. La stessa opinione pubblica mondiale non è disposta a tollerare silenzi e omertà su tali delitti contro i soggetti più fragili. Giusto dunque implementare le contromisure e le denunce contro chi si macchia di simili scempi.
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