Il punto di svolta che il mondo aspettava nella lotta comune alla pandemia di Covid-19 finalmente è giunto ieri con la dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di disponibilità a revocare le tutele di proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid-19. Un decisione che consentirà a molti Paesi di produrre “in casa” le dosi vaccinali di cui hanno bisogno.
La notizia è stata riferita dalla rappresentante Usa per il commercio, Katherine Tai che ha detto: “L’amministrazione crede fortemente nelle protezioni della proprietà intellettuale ma, per porre fine a questa pandemia, sostiene la revoca delle protezioni per i vaccini contro il Covid-19. Questa è una crisi sanitaria globale e le circostanze straordinarie della pandemia di Coronavirus richiedono misure straordinarie”.
L’amministrazione Biden dopo aver verificato i numeri della campagna vaccinale in atto- entro il 4 luglio si prevede il 70% di adulti completamente vaccinati – ha messo quindi da parte il “First America” – annunciato 3 mesi fa – e ha aperto le porte ai Paesi poveri che registrano ogni giorno milioni di nuovi contagi e decessi per mancanza di vaccini.
Il ruolo dell’Europa
Il sostegno della Casa Bianca alla rinuncia temporanea alla proprieta’ intellettuale sui vaccini Covid-19 ha ricevuto il plauso della Unione Europea, la presidente Ursula Von Der Leyen ha colto l’occasione per sottolineare l’impegno in tal senso dei Paesi membri.” L’Europa – ha dichiarato- è l’unica regione a esportare i vaccini su larga scala, con consegne in più di 90 Paesi tra Canada, UK, Giappone, Singapore, Messico, Colombia e altri. Siamo pronti – ha aggiunto- a discutere ogni proposta per affrontare la crisi mondiale in modo pragmatico”.
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito la decisione di Biden “Un momento monumentale nella lotta contro il Covid, e Il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus con un twitter ha elogiato gli Stati Uniti per l’impegno alla lotta contro il Covid-19. ” La rinuncia alla protezione della proprietà intellettuale sui vaccini è un potente esempio di leadership per affrontare le sfide della salute globale” ha scritto.
Intanto al WTO (World Trade Organization) il clima è rovento e il Consiglio generale, composto da Ambasciatori, discute l’allentamento delle regole commerciali globali per consentire a più Paesi di produrre i vaccini salva-vita. La tensione tra i partecipante nasce dalla consapevolezza che ci vorrà tempo per raggiungere il consenso richiesto per la revoca dei brevetti, probabilmente non si arriverà ad una decisione definitiva non prima della fine di giugno. Un tempo lungo per Paesi che come Sudafrica e India già ad ottobre avevano avanzato la richiesta di poter produrre il vaccino e affrontare l’epidemia in maniera più decisa.
Equità vaccini e solidarietà
La svolta di Biden, sul libero accesso temporaneo per tutti ai brevetti sui vaccini, non è stata accolta con entusiasmo dalle case farmaceutiche che mettono in discussione la temporaneità della decisione.
La Ifpma, Federazione internazionale delle aziende farmaceutiche con sede a Ginevra, con un comunicato ha dichiarato: “Risposta semplice ma sbagliata a un problema complesso. La decisione degli Stati Uniti è deludente. Siamo totalmente in linea con l’obiettivo che i vaccini siano rapidamente ed equamente distribuiti nel mondo, ma come abbiamo ripetuto più volte, una sospensione è la risposta semplice ma sbagliata a un problema complesso“.