Quello che si riflette sulla coppa conquistata dagli azzurri a Wembley è il volto di un’Italia ancora impaurita dal Covid. L’inevitabile festa seguita al trionfo di Chiellini e compagni ha suscitato strascichi di polemiche su una possibile recrudescenza dei contagi. E intanto, mentre qualcuno agita lo spettro di nuove imminenti chiusure, c’è chi va affermando che l’unico modo per evitare altri confinamenti sia imitare il modello francese sul Green Pass. Nel governo italiano il dibattito sul tema delle libertà personali crea un partito trasversale con posizioni dei singoli parlamentari che si contrappongono agli schieramenti politici di appartenenza.
Il modello Macron
Nei giorni scorsi il presidente Emmanuel Macron ha annunciato una serie di misure anti-contagio. Oltre all’obbligo vaccinale per i sanitari (già previsto in Italia) e la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2021, l’inquilino dell’Eliseo ha imposto l’obbligo di esibire il Green Pass per tutti gli over 12 per accedere a luoghi di cultura, ristoranti e bar, centri commerciali e trasporti su lunghe distanze. L’obiettivo di Macron è convincere gli indecisi a farsi vaccinare. E nelle ore immediatamente successive al suo annuncio, in effetti, i fatti sono sembrati confermare la bontà della strategia: si sono registrate circa 20 mila prenotazioni al minuto, un record.
Le reazioni in Italia
Il “modello francese”- che impone l’uso del Green Pass anche solo per accedere al bar – ha sortito molte polemiche in Italia e la politica si divide tra chi lo ritiene la “via maestra” per arginare la diffusione del Covid-19 e chi invece difende la scelta di non vaccinarsi invocando principi etico-religiosi o di salute. Sia il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, sia il commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, sono apparsi possibilisti circa l’ipotesi di riproporre un utilizzo del Green Pass sulla falsariga di quanto avverrà in Francia dal 1° agosto. Ma diversi settori della società si chiedono se una simile misura non possa rappresentare un deterrente nei confronti dei turisti stranieri. Nell’alveo politico sono favorevoli con diverse sfumature Pd e Forza Italia, mentre più cauto appare il M5s, i cui deputati in commissione Affari sociali rilevano che un simile obbligo porrebbe «non pochi interrogativi anche dal punto di vista pratico». Contrari Lega e Fratelli d’Italia, la cui presidente Giorgia Meloni ricorda che «la libertà individuale è sacra e inviolabile» e l’iniziativa dell’Eliseo è una “follia incostituzionale”.
E il modello DeSantis?
Le parole della leader di Fratelli d’Italia fanno eco a quelle pronunciate nell’aprile scorso dal governatore della Florida, Ron DeSantis. Quest’ultimo, come riportato dal nostro giornale in un articolo del 3 aprile scorso (clicca qui), ha emesso un ordine esecutivo che vieta alle imprese locali ed ai governi territoriali di richiedere la prova dell’avvenuta vaccinazione ai cittadini. «Le singole registrazioni di vaccinazione Covid-19 sono informazioni sanitarie private che non dovrebbero essere condivise per mandato; e i cosiddetti passaporti vaccinali Covid-19 riducono la libertà individuale e danneggiano la privacy dei pazienti». DeSantis ha ricordato che chiedere i cosiddetti “passaporti vaccinali” per prendere parte alla vita quotidiana «creerebbe due classi di cittadini basati sulla vaccinazione; ed è necessario proteggere i diritti fondamentali e le intimità dei floridiani e il libero flusso del commercio all’interno dello Stato». La Florida, con una popolazione di 21 milioni di abitanti, registra oltre 11 milioni di vaccinati: oltre la metà delle persone ha dunque concluso il ciclo vaccinale.
La Gran Bretagna riapre
Numeri ancora più robusti di vaccinati si registrano in Gran Bretagna, dove monta la polemica per la scelta di Boris Johnson di abbattere anche le ultime restrizioni rimaste da lunedì prossimo, 19 luglio, a parte l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici. Oltremanica la variante Delta sta facendo aumentare da qualche settimana i contagi, anche se si mantengono ancora contenuti i numeri dei ricoveri e dei decessi. Il ministro della Salute, Sajid Javid, ha affermato che questo sarà «l’avvio di una nuova fase di cautela continua, mentre conviviamo con il virus e gestiamo i rischi». A proposito della Delta, nei giorni scorsi il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, in un’intervista al giornale “la Repubblica” ha invitato a «non spaventarsi sebbene sia più contagiosa». Del resto, ha aggiunto, «il processo evolutivo di un virus pandemico consiste nell’adattarsi sempre di più alla specie ospite e non nel diventare più virulento, pena la sua stessa estinzione. Capiremo presto se abbiamo a che fare con un ceppo che dà luogo a manifestazioni meno gravi avendo come bersaglio le vie respiratorie superiori, naso e faringe».
Cabina di regia in Italia
La discussione sull’uso del Green Pass e come interpretare la carta verde sarà l’unico punto all’ordine del giorno dell’incontro fissato per lunedì prossimo del premier Mario draghi con il Comitato tecnico scientifico. In quella sede si decideranno le eventuali restrizioni del Green Pass e le nuove regole per stabilire il colore delle regioni a prescindere dall’indice di contagio, che, come sostenuto da molti presidenti di regione, “cresce ma è sempre meno grave”.