Approvato a larga maggioranza il regolamento che istituirà il cosiddetto Green Pass, operativo a partire da prossimo primo luglio e valido 12 mesi. Ne ha dato notizia il presidente David Sassoli, a Strasburgo. Il green pass di fatto attesterà l’avvenuta vaccinazione completa, la guarigione dal Covid-19 e l’esito negativo di un test , 72 ore di validità per il molecolare, 48 ore per il rapido.
Per ottenere il Pass la vaccinazione sarà considerata valida trascorsi 14 giorni dal ciclo completo. In pratica, si tratta di tre certificati distinti: vaccinazione, la guarigione e il test. Un quadro comune dell’Ue renderà i certificati compatibili e verificabili in tutta l’Unione europea, oltre a prevenire frodi e falsificazioni.
Il certificato sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un codice Qr.
Il certificato non costituirà una condizione preliminare per la libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio. Gli Stati dell’Ue di fatto non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati, come quarantena, auto isolamento o test, “a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”.
E’ bene sapere che…
Il Green Pass, aiuterà i viaggiatori all’interno dell’Ue che lo detengono ad evitare di essere sottoposti a test e/o quarantene quando viaggiano all’interno dell’Ue. Non vale per gli USA. Il Gateway, la piattaforma informatica Ue che rende possibile il Pass è già in funzione e gli Stati che intendono anticipare i tempi possono farne uso anche subito.
Tutti i Paesi dell’Ue devono accettare i certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per i vaccini autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Spetterà agli Stati membri decidere se accettare anche i certificati per i vaccini autorizzati secondo le procedure nazionali o per i vaccini elencati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per l’uso d’emergenza. Tutti i dati personali dovranno essere trattati in linea con il regolamento generale sulla protezione dei dati. I certificati saranno verificati offline e non saranno conservati dati personali.
I dettagli del Green Pass
Per i vaccinati il Pass sarà valido a partire da quattordici giorni dopo l’ultima dose di vaccino anti-Covid. A partire da quel giorno, le persone pienamente vaccinate, cioè con due dosi per AstraZeneca, Pfizer/BioNTech e Moderna e con una dose per Janssen (J&J), che detengono il certificato, dovrebbero essere esentate, in viaggio, da test e quarantene. Lo stesso deve valere per le persone che sono guarite e che hanno ricevuto una sola dose di vaccino, considerata sufficiente per essere protetti dalla malattia. Un Paese è libero di scegliere di riconoscere e rilasciare il Pass anche dopo la prima dose, ma ogni Stato può decidere di comportarsi come crede, in questo caso: quindi, per esempio, l’Italia può rilasciare il Pass dopo la prima dose, ma la Danimarca è libera di non riconoscerlo e di chiedere un test. Se uno Stato membro accetta una prova di vaccinazione per rimuovere le restrizioni all’interno dopo la prima dose, allora deve accettare anche i pass Ue per i vaccini, alle stesse condizioni.
Le persone guarite dovrebbero essere esentate da test e/o quarantene nei 180 giorni successivi al test Pcr positivo, che attesta l’avvenuta infezione (la validità è a partire dall’undicesimo giorno dopo il test, una volta terminato il periodo di contagiosità).
Per chi non è vaccinato né guarito, allora resta il test, che il pass certifica e che viene così riconosciuto anche all’estero. Per i test viene proposto un periodo di validità standard (oggi ogni Paese stabilisce la validità autonomamente): per i test Pcr o molecolari la validità è di 72 ore, mentre per quelli rapidi antigenici è di 48 ore. Quelli rapidi, considerati sempre più affidabili, vengono raccomandati, ma gli Stati sono liberi di scegliere se accettarli o no ai fini del Pass.
Per evitare di separare i nuclei familiari alla frontiera, i minorenni che viaggiano con genitori esentati dall’obbligo di quarantena, per esempio perché sono vaccinati, dovrebbero essere esentati anche loro dalla quarantena. I bambini sotto i 6 anni di età dovrebbero essere esentati anche dai test: quelli dai 6 anni in su, però, dovranno sottoporsi a test.
E’ consentito agli Stati di reintrodurre le restrizioni anche per le persone vaccinate e guarite, se la situazione epidemiologica si deteriora rapidamente o dove è riportata un’elevata prevalenza di varianti preoccupanti.