“Stiamo riaprendo perché si sono create le condizioni per farlo. Sono decisioni che non c’entrano nulla con la sorte del governo. Stiamo facendo un passo secondo la gamba. La situazione non è stabilizzata ma ci sono elementi che mi fanno dire che abbiamo scavallato“. Questo quanto dichiarato ieri dal viceministro alla salute, Pierpaolo Sileri in un’intervista al quotidiano ‘Libero’.
Secondo le previsioni ottimistiche del vice ministro,” Entro marzo dovrebbero essere vaccinati quasi tutti gli ottantenni che costituiscono la stragrande maggioranza dei decessi da virus.Se metti in sicurezza le categorie più fragili, automaticamente si svuotano gli ospedali ed è più facile assistere i malati”.
Le priorità
Una teoria che lascia perplessi chi invece individua nei giovani i portatori del virus nelle famiglie e auspica una immediata vaccinazione di massa alla popolazione scolastica.
Le immagini registrare nelle città italiane, sabato scorso hanno rievocato scenari noti, precedenti alla seconda ondata della pandemia: centinaia di giovani, di cui moltissimi senza mascherina, assembrati in strade e piazze, complice una bella giornata di sole.
La campagna vaccinale in Italia da oggi interessa gli ultraottantenni, dopo la somministrazione del medicinale a tutto il personale sanitario. Secondo gli esperti entro marzo, in Italia ,dovremmo maturare ”una certa protezione di gregge”.
L’intervista, per il sottosegretario alla salute, è stata anche l’occasione per ribadire il suo pensiero sulla riapertura di alcune attività come teatro e cinema.
“Anche i cinema e i teatri, con meno posti e distanziamento potrebbero farlo. Ovviamente sempre nel rispetto delle regole e sempre pronti ad un passo indietro se necessario, ma i vaccini sono essenziali”
In 6 mesi virus sconfitto
Notizie positive arrivano anche dalla Russia dove ,dalla fine di dicembre, va avanti una massiccia campagna di profilassi. Il vaccino Sputnik V sperimentato dagli scienziati sovietici, ha una copertura di immunizzazione che va oltre il 91%. Il dato è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica The Lancet.
Un risultato commentato dal portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista all’agenzia di stampa “Tass” ha affermato che in Russia si registra un interessante calo giornaliero di contagi “Entro metà estate – ha dichiarato – siamo fiduciosi che si formerà un’immunità collettiva sufficiente per sconfiggere la pandemia di Covid-19” .
Le autorità sanitarie sovietiche ritengono inoltre che – entro sei mesi – il 60 per cento della popolazione globale avrà sviluppato l’immunità al virus Covid-19.
Tornare a vivere normalmente?
La speranza comune è che si possa ritornare a vivere presto il quotidiano ordinario anche se lo stesso Sileri, medico oncologo, prestato alla politica ( come ama definirsi) ha affermato che i vaccini sono essenziali e ne è d’esempio Israele dove la profilassi di massa ha praticamente azzerato i decessi.
Complimenti per l’articolo così esaustivo