C’è molta attesa per il film in lingua Napoletana “Napoli-New York” di Gabriele Salvatores: la storia di due “scugnizzi” costretti a lasciare la città partenopea del dopoguerra per cercare fortuna in America.
L’ispirazione
La pellicola sarà nelle sale cinematografiche nel 2024. L’ultimo lavoro del regista e sceneggiatore italiano è prodotto da Paco Cinematografica. Il lungometraggio del Premio Oscar 1992 – con il cult «Mediterraneo» – si ispira al soggetto di Federico Fellini ritrovato in un manoscritto della seconda metà degli anni Quaranta.
A conservare l’opera cinematografica nel suo archivio personale fu Tullio Pinelli – sceneggiatore, drammaturgo, scrittore piemontese – che nel dopoguerra forma con Federico Fellini una fortunata e stimata «ditta di scrittori a quattro mani»
La trama
I protagonisti di questa storia sono due scugnizzi partenopei, Carmine e Celestina, che decidono di lasciare una Napoli ancora devastata dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale, imbarcandosi clandestinamente su una nave diretta verso la Grande Mela. I due ragazzini si uniscono così a migliaia di emigranti costretti a lasciare il proprio Paese alla ricerca del tanto agognato sogno americano, approdando in una città del tutto nuova, che diventerà gradualmente la loro casa.
Il cast
Nel cast, oltre ai giovanissimi protagonisti Dea Lanzaro e Antonio Guerra, vi sono l’eccellente Pierfrancesco Favino, nel ruolo del commissario di bordo, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierrol, Omar Benson Miller, Tomas Arana ed Antonio Catania. La stessa Napoli, con i suoi vicoli, il suo mare ed il suo folclore sarà una delle protagoniste di riferimento dell’intero racconto.
Nel film c’è anche l’amore del regista per la sua città, come dichiarato in occasione dell’inizio delle riprese : “Qui vengo accolto ogni volta come il figliol prodigo, come quello che se n’è andato. La città mi adotta e mi protegge. Napoli ha sempre avuto un enorme potenziale: prima si girava di meno perché c’era un po’ di paura e meno sicurezza, oggi è diverso”.
Salvatores: “No al politicamente corretto”
In occasione dell’ultimo Lucca Film Festival, il regista premio Oscar ha svelato alcune anticipazioni, spiegando: “Non dovrei dirlo, ma il mio nuovo film contiene più di un momento politicamente scorretto. Nel film, la sorella di uno dei due giovani protagonisti intreccia una relazione con un militare americano che, per convincerla a fare l’amore con lui, le promette di sposarla. Naturalmente scompare, ma lei non si dà pace, vende tutto ciò che possiede e si reca negli USA. Quando lo trova e scopre che ha già moglie e dei figli si vendicherà”.
Ai microfoni di “Repubblica”, invece, Salvatores ha poi aggiunto: “Nel mio film si parla napoletano stretto, non metterò i sottotitoli: non è un dialetto, è una lingua. Chi capisce capisce, e chi non capisce, intuisce. Questo è il mio primo film napoletano, pensato a Napoli. Mi sono ispirato alla memoria della mia famiglia, le pizzelle al ragù e, come diceva Eduardo, quella sensazione di addormentarsi sentendo il suono degli ziti spezzati da mia madre”.
Il sogno americano
La storia di Celestina e Carmine, i due scugnizzi protagonisti della pellicola di Salvatores, in realtà è molto simile a quella di milioni di italiani che alla fine dell’Ottocento e negli anni successivi alle due guerre mondiali hanno scelto di inseguire il sogno americano.
Nel corso dei decenni, la comunità italoamericana ha contribuito fattivamente allo sviluppo economico e culturale statunitense, scrivendo pagine importanti attraverso le varie generazioni succedutesi nel tempo.
Tra i segni della straordinaria presenza italiana in USA ricordiamo La cupola del Campidoglio a Washington, affrescata dall’italiano Constatino Brumidi, che la terminò nel 1865.
Eccellenze italiane in USA
Sono numerosissimi gli italiani che si sono contraddistinti negli Stati Uniti d’America per le loro capacità, artistiche, imprenditoriali, politiche, culturali, tra i tanti: Fiorello La Guardia, Geraldine Ferraro, Mario Cuomo, Rudolph Giuliani e Bill De Blasio; imprenditori come Lee Iacocca e la famiglia Jacuzzi; inventori e scienziati del calibro di Antonio Meucci, Franco Modigliani e Roberto Gallo; artisti incredibili come Frank Sinatra, Al Pacino, Robert De Niro e, naturalmente, anche personaggi di spicco del mondo dello sport, come Joe Di Maggio e Jake LaMotta.
Oggi negli Stati Uniti vivono oltre 17 milioni di italoamericani, tra cui numerosissimi scienziati, imprenditori, ricercatori che continuano ad apportare, con le loro conoscenze e capacità, un forte input alla crescita del Paese. Loro rappresentano le nostre eccellenze italiane all’estero.