“Mameli, il ragazzo che sognò l’Italia”
C’è bisogno di grande storia. Lo si capisce dalla mole innumerevole di podcast e video divorati quotidianamente dagli utenti. L’errore più grande, infatti, è quello di contrapporre l’alta cultura a quella popolare. Anzi, entrambe, se sono effettivamente tali, non possono prescindere l’una dall’altra. Questo lo spirito di una miniserie TV targata RAI di cui si parla da tempo. “Mameli, il ragazzo che sognò l’Italia” andrà in onda questa sera e domani su RAI 1, a partire dalle ore 21.30. Per chi se la dovesse perdere o, semplicemente, desiderasse guardarla di nuovo, sarà inoltre visionabile su RAI Play.
La storia dell’autore del nostro Inno nazionale torna dunque sul piccolo schermo, in un momento in cui le radici e l’italianità sono particolarmente sentite. La miniserie, ripartita in quattro puntate (due per serata) è diretta da Luca Lucini e Ago Panini e ripercorre il fatidico triennio 1847-1849. È in quest’anno infatti che si compie il sacrificio di Goffredo Mameli, ferito mortalmente nel corso dei combattimenti in difesa della Repubblica Romana. Allora i patrioti italiani condussero una lotta impari contro le truppe francesi inviate da Napoleone III (anche se tale titolo lo avrebbe assunto solamente due anni dopo, in seguito al colpo di Stato del dicembre 1851).
1847-1849: Uno snodo cruciale della nostra storia
Gli anni che affronta la narrazione, si legge sul sito della RAI, sono quelli “in cui scorre la vita di Mameli e, insieme, la storia: dalla composizione del Canto degli Italiani alla grande manifestazione dell’Oregina, quando per la prima volta il Canto (oggi Inno) fu cantato da più di trentamila patrioti; l’incontro e l’amicizia di Mameli con un altro grande genovese, Nino Bixio; la prima Guerra d’Indipendenza; la Repubblica Romana, con Mameli al fianco di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini”.
Mameli. Il ragazzo che sognò l’Italia è stata realizzata da Pepito Produzioni, in collaborazione con Rai Fiction. La miniserie, inoltre, ha ricevuto il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura. Non resta dunque che augurare a tutti una buona visione, nella speranza che lo sceneggiato sia all’altezza delle aspettative. Ad ogni modo resta positivo l’impegno per valorizzare una figura così affascinante e un momento glorioso della nostra storia nazionale.