Il via libera dell’FDA al farmaco contro l’Alzheimer – Aducanumab- alimenta la speranza di guarigione in milioni di pazienti in tutto il mondo.
La notizia ufficializzata 48 ore fa dalla multinazionale Biogen arriva dopo vent’anni di fallimenti della ricerca in questo campo.
Secondo l’ente americano, Aducanumab mira a rimuovere i depositi di una proteina chiamata Beta Amiloide dal cervello dei pazienti nelle prime fasi dell’Alzheimer al fine di evitare le sue devastazioni, che includono la perdita di memoria e l’incapacità di prendersi cura di se stessi.
La Food and Drug Administration (FDA) sul suo sito web ha osservato che i dati degli studi per il trattamento del morbo di Alzheimer erano complicati rispetto ai benefici clinici, ma ha aggiunto che “ha stabilito che ci sono prove sostanziali che Aduhelm riduce le placche beta amiloide nel cervello e che la riduzione di queste placche è ragionevolmente probabile che porti importanti benefici per i pazienti”.
La terapia consiste in una iniezione al mese per via endovenosa .
Molti scienziati americani hanno mostrato entusiasmo per la scoperta “Questa è una buona notizia per i pazienti con malattia di Alzheimer. Non abbiamo mai approvato una terapia di modifica della malattia“, ha dichiarato il Dott. Ronald Petersen, esperto di Alzheimer presso la Mayo Clinic. Tuttavia, ha avvertito: “Questa non è una cura. Si spera che questo rallenterà la progressione della malattia. Penso che questo sia un grande giorno, ma non possiamo andare oltre la promessa.”
Come riportato da Times News, nel mondo scientifico il fronte opposto di chi pensa che non ci siano sufficienti prove sufficienti per dimostrare che il farmaco funzioni si fa sentire “Sono sorpreso e deluso”, ha detto il Dott. Caleb Alexander, un ricercatore di farmaci alla Johns Hopkins che era nel comitato consultivo della FDA che ha votato contro l’approvazione del farmaco Biogen. È difficile trovare uno scienziato, anche uno con legami con il produttore, che crede che la totalità delle prove sia persuasiva.”
Alzheimer nel mondo
Secondo i dati dell’OMS nel 2010 risultavano affette da demenza 35,6 milioni di persone nel mondo, con una stima di aumento del doppio nel 2030, del triplo nel 2050, con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno (1 ogni 4 secondi) e con una sopravvivenza media, dopo la diagnosi, di 4-8-anni.
L’Alzheimer è la sesta causa di morte negli Stati Uniti, gli americani che ne sono affetti sono oltre 6 milioni , un numero che seocndo le stime dell’Alzheimer’s Association dovrebbe salire a circa 13 milioni entro il 2050.
In Italia secondo l’Istituto Superiore della Sanità il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre 1 milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo.
Grande entusiasmo per il farmaco salvavita è stato epsresso da Harry John, presidente dell’Alzheimer’s Association, che ha commentato su twitter la decisione dell’agenzia americana Fda come “ una vittoria per le persone che vivono con la malattia e per le loro famiglie».
Farmaco gratuito
Negli Stati Uniti le compagnie assicurative del programma di assistenza sanitaria governativo Medicare, dedicato agli over 65, hanno dichiarato la disponibilità a rendere il farmaco un medicinale salvavita, quindi con prescrizione gratuita o parzialmente gratuita per tutti i malati di Alzheimer. Ed è questo è il punto di caduta di una discussione gia in atto tra le grandi compagnie di assicurazioni sanitarie. l ‘approvazione dell’Aducanumab, in realtà, non indica se il medicinale sarà inserito nel protocollo nazionale solo per la cura del morbo di Alzheimer, pertanto è ipotizzabile che potrà essere gratuito anche per i pazienti con forme diverse di demenza.
Biogen ha stimato che circa 1,5 milioni di americani sarebbero idonei per il trattamento con Aducanumab.