La primavera è ormai fiorita in Italia. E con essa, complici un graduale allentamento delle restrizioni anti-Covid e il periodo gravido di festività tra Pasqua, 25 aprile e primo maggio, si assiste al ritorno del turismo. Le file agli ingressi di monumenti, musei, parchi storici ne danno la misura. E, a proposito di ciò, è bene ricordare che un decreto del ministero per i Beni culturali del gennaio 2021 che riprende una legge del dicembre 2020, prevede l’accesso gratuito a musei, aree e parchi archeologici gestiti dallo Stato italiano per i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE (Associazione italiani residenti all’estero).
Musei gratuiti fino a tutto il 2023
Si legge, infatti, nel decreto ministeriale, firmato dal ministro Dario Franceschini «In attuazione dell’articolo 1, comma 89, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo consente, negli anni 2021, 2022 e 2023, nei limiti del Fondo appositamente istituito nello stato di previsione del Ministero stesso con dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 a titolo di recupero delle minori entrate, l’accesso gratuito ai cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) a musei, aree e parchi archeologici gestiti dallo Stato, a seguito di esibizione di idoneo documento comprovante l’iscrizione all’AIRE».
Dal primo maggio addio Green Pass
Dallo scorso primo aprile, inoltre, in forza dell’ultimo decreto Covid pubblicato il 25 marzo, non è più necessario presentare il Green Pass (né quello rafforzato, ovvero ottenibile solo con vaccino anti-Covid o guarigione avvenuta entro i sei mesi precedenti, né quello base, che si ottiene anche attraverso un tampone negativo) per accedere a musei, aree e parchi archeologici in Italia.
Più in generale, dal primo aprile scorso non occorre più presentare la certificazione verde per accedere appunto in musei, aree e parchi archeologici, nonché sui mezzi pubblici locali e in alberghi, uffici pubblici, banche, negozi, poste, tabaccherie. Non serve nemmeno per pranzare o cenare all’aperto in bar o ristoranti. Se invece si sceglie di accomodarsi al chiuso, è ancora necessario essere muniti di Green Pass base. Diverso il discorso anche per i mezzi pubblici a lunga percorrenza (aerei, treni, traghetti e bus interregionali), per salire sui quali è necessario il Green Pass base, così come per assistere ad eventi sportivi all’aperto (gli stadi sono tornati dal primo aprile al 100% della capienza). Dal primo maggio, tuttavia, si potrà riporre in tasca il Qr code, il quale servirà esclusivamente (nella sua versione rafforzata), per andare a trovare degenti ricoverati in ospedale o nelle Rsa.