Luigi Mangione, l’ex studente modello italo-americano accusato di avere ucciso lo scorso 4 dicembre il Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, si è presentato in tribunale a New York per la prima volta dopo l’accusa di omicidio e terrorismo a livello statale.
Numerosi fan hanno incitato Mangione
Mangione è arrivato con le mani e le caviglie ammanettate. Oltre al suo maglione a trecce verde bosco e alla camicia bianca con colletto, indossava un giubbotto antiproiettile. Ad attenderlo numerosi sostenitori con magliette e cartelloni recanti la scritta: “Free Luigi”. La difesa legale del 26enne ha ricevuto in donazioni già più di 500mila dollari.
Il giovane ingegnere, detenuto in una prigione federale di Brooklyn, deve rispondere di molteplici capi di imputazione per la morte di Thompson, freddato su un marciapiede il 4 dicembre fuori da un hotel di Midtown a Manhattan mentre si recava a una conferenza di investitori.
Il suo avvocato subito all’attacco
All’inizio dell’udienza di 40 minuti, il suo avvocato, Karen Friedman Agnifilo, ha chiesto al giudice di consentire la rimozione delle catene perché, a suo avviso, lo bollerebbero già come criminale, data anche la natura “altamente pubblicizzata” del caso. Il giudice ha rifiutato “per motivi di sicurezza”.
Agnifilo ha inoltre affermato che ci sono “problemi molto seri” rispetto al modo in cui la polizia di Altoona, in Pennsylvania, ha ottenuto le prove dall’accusato di omicidio. I pubblici ministeri che si occupano del caso hanno fatto sapere che una “robusta quantità” di prove era già stata consegnata, tra cui una telecamera indossabile, i filmati di sorveglianza della polizia di New York, i risultati dei test del DNA e balistici e le impronte digitali recuperate vicino alla scena del crimine. Acquisiti anche i dati dei cellulari e i tabulati telefonici.
“Siamo preoccupati che i diritti costituzionali di Luigi siano stati violati in Pennsylvania”, ha detto Friedman Agnifilo ai giornalisti fuori dal tribunale dopo l’udienza, sostenendo che ci sono “seri problemi di perquisizione e sequestro”.
Le riserve della sua difesa sulla raccolta delle prove
Ha anche fatto sapere che è stato “scioccante” vedere il capo dei detective della polizia di New York e il sindaco di New York Eric Adams rilasciare un’intervista in un documentario andato in onda questa settimana “parlando di documenti della polizia” che non avevano ricevuto fino ad ora e sentire “un attore interpretare Luigi, leggendo da un diario che dicono sia di Luigi, e dobbiamo ancora riceverlo dall’accusa”.
Il giudice ha fissato la scadenza del 9 aprile per tutte le mozioni della difesa, con una risposta dei pubblici ministeri entro il 14 maggio, e ha fatto sapere che si aspetta di emettere sentenza entro il 26 giugno.
Cosa rischia Mangione
Mangione rischia una pena massima di ergastolo senza condizionale se condannato per le accuse statali. Deve anche affrontare accuse federali, tra cui una che potrebbe portare alla pena di morte, ma non è ancora stato incriminato da un Gran Giurì federale. Il suo prossimo appuntamento davanti alla Corte federale è a metà marzo.
La popolarità di Luigi Mangione è strettamente connessa all’antipatia crescente dell’utenza per UnitedHealthcare, il più grande fornitore di piani Medicare Advantage della nazione. Secondo il Wall Street Journal, “funzionari federali” avrebbero avviato “un’indagine per frode civile” sulle modalità con cui il gruppo registra le diagnosi che portano a pagamenti extra, con maxi profitti.
Il suo sito spopola
“Sono commosso e grato a tutti coloro che mi hanno scritto per condividere le loro storie ed esprimere il loro supporto. Un supporto che è andato oltre le divisioni politiche, razziali e persino di classe sociale: il MDC è stata inondato di lettere spedite da tutto il Paese e da tutto il mondo. Anche se per me è impossibile rispondere a tutte queste lettere, per favore, sappiate che ho letto tutte quelle che mi sono state consegnate. Grazie, ancora una volta, a tutti quelli che hanno speso del tempo per scrivermi. Non vedo l’ora di leggervi ancora”.
Queste le parole che si leggono sulla homepage di luigimangioneinfo, il sito lanciato da Luigi Mangione per “dare risposte a domande che ci vengono poste molto spesso, fornire informazioni precise sui processi e smentire le notizie false”.
Nel portale è presente anche un link per chi vuole contribuire a sostenere le spese legali di Mangione. Gli avvocati hanno precisato che una eventuale donazione “non dà alcun diritto né accesso a informazioni o materiali inerenti al caso, né è prevista la possibilità di decidere come i soldi della donazione verranno spesi”.