Come anticipato da un nostro precedente articolo, al Miraggio Rosso (l’iniziale conteggio dei voti “in persona” favorevole a Trump), si sono susseguite successive Ondate Blu dovute al conteggio dei voti per posta (largamente utilizzato dagli elettori democratici), che hanno determinato, sia per voto popolare che voti elettorali, l’elezione di Joe Biden.
I legali di Trump hanno annunciato azioni legali e riconteggi che prevedibilmente comporteranno aggiustamenti (in un senso o nell’altro) di qualche decina o centinaia di voti al massimo. Secondo quanto riportato dai responsabili delle elezioni di ciascuno dei 50 Stati invece, le votazioni e lo spoglio delle schede elettorali nelle varie Contee Americane è stato regolare e trasparente, spesso disponibile anche in streaming.
L’attesa è in realtà accentrata sulle prossime mosse e ruolo che il Presidente uscente Trump deciderà di avere una volta presa piena coscienza della sconfitta elettorale.
La retorica di parte ed i dubbi di frodi stanno in realtà danneggiando un risultato eccezionale ed onorevole per entrambe le parti: quasi 150 milioni di elettori, un record assoluto, oltre 75,5 milioni (50.5%) per Biden, e poco più di 71 milioni (47.7%) per Trump. Secondo le aspettative democratiche l’onda blu doveva essere uno “tsunami” in grado di spazzare via il “trumpismo” ed invece ha confermato un elettorato americano molto conservatore.
La battaglia per il controllo del Senato
Se l’elezione Presidenziale ha dominato il nostro interesse, segnaliamo la guerra aperta per il controllo del Senato, il cui esito influenzerà pesantemente la Presidenza Biden.
I Democratici speravano di riconquistare la maggioranza al Senato credendo nella caduta di alcune note personalità Repubblicane quali, ad esempio, Mitch Mc Connel (Majority Leader al Senato, artefice di tutti i successi repubblicani dell’ultima decade), Lindsay Graham (famoso per essersi rimangiato la parola sulle nomine di nuovi Giudici alla Corte Suprema in campagna elettorale), e Susan Collins (critica di Trump ma sempre innocentemente disposta a votarlo). I “nobili” hanno invece resistito ed al momento la situazione è di 48 Senatori Democratici, 48 Repubblicani confermati e 4 seggi ancora da determinare.
Quasi certe le rielezioni dei Senatori Repubblicani dell’Alaska Dan Sullivan, e della Carolina del Nord Thom Tillis che porterebbero a 50 Senatori Repubblicani.
L’interesse è ora focalizzato sulla Georgia dove la selezione di due Senatori è soggetta ad un ballottaggio previsto il 5 Gennaio 2021.
Nel primo ballottaggio sono in corsa il Repubblicano David Perdue che ha ottenuto, il 3 Novembre scorso, il 49.8% dei voti, ed il Democratico Jon Ossoff che ha conseguito il 47.9%: il rimanente 2.3% è andato ad un candidato indipendente.
Il secondo ballottaggio è tra la rappresentante Repubblicana Kelly Loeffler con il 25.9% dei voti al primo turno, ed il Reverendo Raphael Warnock (Democratico) con il 32.9%. Altri candidati Repubblicani hanno cumulato circa il 23.4% dei voti, altri Democratici e Verdi il15.8%, ed il rimanente 2% è andato ad un indipendente.
Come per le nostre elezioni dei sindaci con un primo turno ed un ballottaggio tra i migliori due, sono prevedibili spostamenti naturali secondo affinità di partito, e come facile vedere, entrambi i ballottaggi sono sul filo del rasoio.
Ma ci sono fattori che rendono particolarmente ottimisti i democratici. Biden sta vincendo anche in Georgia, con un vantaggio su Trump attualmente di oltre 10,000 voti. Clinton nel 1992 è stato l’ultimo candidato Presidenziale Democratico a vincere in Georgia, una roccaforte Repubblicana. L’incredibile risultato di queste elezioni è merito del lavoro svolto da Stacey Abrams, personaggio emergente del Partito Democratico, che aveva tentato due anni fa di diventare Governatrice della Georgia, e che si è dedicata da allora ad abbattere i muri di soppressione dei voti mobilitando la popolazione, prevalentemente nera.
Entrambi i Senatori Repubblicani in corsa sono sotto accusa per aver pesantemente disinvestito dopo un briefing confidenziale sugli impatti del COVID sull’economia Americana di fine Gennaio scorso. Le accuse hanno già avuto il loro effetto.
Infine la partecipazione ai Run Off del 5 gennaio degli elettori Repubblicani sarà inferiore perché Trump non è in gioco, mentre il motore Democratico riuscirà a ben motivare i propri elettori.
Se i Democratici riuscissero a vincere entrambi questi ballottaggi avrebbero 50 Senatori Democratici contro 50 Repubblicani, con la neo Vice Presidente Kamala Harris in grado, con il proprio voto, di spostare l’ago della bilancia.