Chi è SBF, il re (deposto) delle criptovalute
Oggi, giovedì 28 marzo, un tribunale di New York ha condannato Sam Bankman-Fried, fondatore dell’exchange di criptovalute FTX, a 25 anni di carcere per frode. Il giudice ha concluso che Bankman-Fried ha consapevolmente causato un “danno enorme” agli investitori della società utilizzando miliardi dei loro dollari per investimenti azzardati. L’imprenditore è stato quindi condannato per frode, associazione a delinquere per commettere frode e associazione a delinquere per riciclaggio. La sentenza emessa oggi dal giudice conferma la colpevolezza provata da una giuria nel novembre scorso. La pena inflitta a SBF, acronimo con cui è noto l’imprenditore, è tra le più lunghe di sempre comminate a un colletto bianco degli Stati Uniti. Dalla fondazione della piattaforma – e delle successive società affiliate – nel 2019, Bankman-Fried è rapidamente diventato uno dei volti più conosciuti nel settore delle criptovalute, adulato da celebrità e politici.
“Una serie di decisioni sbagliate”
Già nel corso delle udienze dell’anno scorso il 32enne aveva ammesso di essere consapevole che quel che aveva fatto era sbagliato, e “sapeva che era un crimine”. Tuttavia, il giudice di Manhattan che l’ha condannato, Lewis Kaplan, ha evidenziato la “mancanza di qualsiasi reale rimorso” nell’imputato. “Si rammarica di aver fatto una pessima scommessa sulla probabilità di essere scoperto, ma non ammette nulla” ha affermato Kaplan. Nel corso delle verifiche giudiziarie si è anche scoperto che Bankman-Fried ha tentato di corrompere un testimone, e ha raccontato numerose menzogne durante la sua testimonianza.
L’imprenditore, che è noto per il suo modo di vestire piuttosto bizzarro rispetto alle sue condizioni economiche – spesso indossava pantaloncini e t-shit – è arrivato in aula con un’uniforme carceraria marrone chiaro e l’aria abbattuta. “Ho preso una serie di decisioni sbagliate“, ha detto prima che gli fosse letta la sentenza. “Sono stato responsabile di FTX e il suo collasso è da attribuire a me”. Si è affrettato tuttavia ad assicurare che nessuno subirà danni diretti dalle sue decisioni sbagliate, perchè FTX ha ancora “abbastanza risorse da ripagare . . . tutti i clienti per intero ai prezzi attuali”.
La tentazione politica
Bankman-Fried, primo tra i dirigenti d’azienda moderni a costruire l’immagine e la credibilità del nuovo settore delle criptovalute, si è molto speso per dare un’idea di rispettabilità. Se da una parte conduceva una vita lussuosa, volando spesso nella sua proprietà multimiliardaria alle Bahamas, dall’altra donava milioni ai politici americani sia democratici che repubblicani. Pare infatti – e così è parso anche al giudice Kaplan – che SBF tentasse di comprare con i soldi (dei suoi investitori) potere e influenza. L’imprenditore muoveva i soldi tra le sue diverse società con molta flessibilità. Due anni fa, ad esempio, ha utilizzato i fondi di FTX per coprire l’enorme deficit di un altro dei suoi fondi d’investimento, l’Alameda Research.
Come ricostruito dal Financial Times, FTX è implosa nel novembre 2022 e poco più tardi ha dichiarato il fallimento. Secondo Damian Williams, uno degli avvocati distrettuali di New York che hanno costruito il caso, Bankman-Fried “ha orchestrato una delle più grandi frodi finanziarie della storia, rubando oltre 8 miliardi di dollari del denaro dei suoi clienti” e “ha dimostrato una sfacciata disprezzo per le aspettative dei clienti e mancanza di rispetto per lo stato di diritto”.
Un nerd – criminale
La difesa del deposto re delle criptovalute chiedeva per l’assistito un massimo di sei anni e mezzo di reclusione. A sostegno di questa richiesta gli avvocati hanno sottolineato che in primis si tratta di un crimine non violento commesso da un cittadino incensurato. In più, in linea con quanto affermato dall’imprenditore, assicuravano a clienti e investitori di FTX il risanamento di qualsiasi danno tramite il processo di fallimento.
Per proporne un’immagine innocente, uno dei difensori di Bankman-Fried ha descritto il cliente come un goffo “nerd della matematica” che “ha preso decisioni senza malizia nel cuore”. Il team legale ha rifiutato con forza il parallelo con il celebre Bernard Madoff, la mente dietro al più grande schema Ponzi della storia degli Stati Uniti, condannato a 150 anni di reclusione grande e poi morto in carcere nel 2021.
“Sam non era uno spietato serial killer finanziario, non se n’è mai andato con miliardi di dollari in un conto bancario svizzero” hanno affermato i legali. L’accusa da parte sua chiedeva una pena tra i 40 e i 50 anni, sia per impedire all’imputato di commettere altre frodi sia per scoraggiare altri tentativi di crimine finanziario.
I rischi delle criptovalute
I legali di Bankman-Fried hanno costruito la difesa sulla convinzione che gli investitori e i clienti della piattaforma non avrebbero subito alcun danno per i crimini dell’imprenditore. Il giudice e il curatore fallimentare della società hanno respinto questa tesi, sostenendo che i calcoli dei funzionari FTX non tengono conto dell’importante apprezzamento delle criptovalute a cui si è assistito in questi anni. “L’affermazione dell’imputato secondo cui i clienti e i creditori di FTX saranno ripagati per intero è fuorviante, logicamente errata e speculativa”, ha affermato il giudice. Secondo i calcoli della corte, gli investitori in FTX avevano perso 1,7 miliardi di dollari, i finanziatori avevano perso 1 miliardo di dollari e i clienti 8 miliardi di dollari. Intanto la sentenza, oltre ai 25 anni di carcere, include anche un ordine di confisca di 11 miliardi di dollari.
