Si fa presto a dire Green Pass. In Italia ne esistono due versioni: il Green Pass base e il Super Green Pass. Facciamo chiarezza.
Il Green Pass base si ottiene attraverso la vaccinazione, la guarigione dal Covid e l’esito negativo di un tampone (Covid test). Quest’ultimo, se è un test rapido antigenico, dà diritto a una certificazione verde valida 48 ore, se è invece un test molecolare vale 72 ore.
Il Super Green Pass, invece, è ottenibile soltanto attraverso la vaccinazione e/o la guarigione dal virus, esclusa dunque la possibilità di ottenerlo mediante un tampone.
Se per i guariti dal Covid la validità dura sei mesi, dalla data dell’ultimo tampone positivo, per i vaccinati la questione è più complessa. Stando al decreto Covid approvato in febbraio dal Consiglio dei ministri, chi ha ricevuto la terza dose ottiene immediatamente un Super Green Pass dalla validità illimitata – salvo novità che dovessero presentarsi nei prossimi mesi. Chi invece si sottopone alla prima dose di vaccino, riceve il Super Green Pass dopo 14 giorni con validità fino alla seconda dose. Avuta anche la seconda dose, riceverà il certificato che avrà validità 6 mesi, a differenza di quanto avviene in gran parte d’Europa, dove vale 9 mesi. C’è infine una terza possibilità: anche coloro che hanno ricevuto due dosi e dopo di che hanno avuto il Covid, hanno diritto al Super Green Pass di durata illimitata.
Il calendario di allentamento
Come spiega sul proprio sito il Governo italiano, il Green Pass consente «di viaggiare, prendere i mezzi di trasporto pubblico e di accedere ai luoghi di lavoro, a scuola, all’università, alle strutture sanitarie, ai locali che offrono servizio di ristorazione e agli alberghi. Permette, inoltre, di usufruire di alcuni servizi e partecipare a numerose attività culturali, ricreative e sportive».Ma le funzioni del Green Pass sono una sorta di fisarmonica, possono infatti estendersi o restringersi a seconda della diffusione e la virulenza del Covid. Lo scorso 17 marzo, prendendo atto della fase di flessione della curva dei ricoveri negli ospedali, il Governo italiano ha deciso di fissare due tappe di allentamento del Green Pass: il primo aprile, che è il giorno successivo alla scadenza dello stato di emergenza che perdura dal 30 gennaio 2020, e il primo maggio.
Primo aprile: addio Super Green Pass
Vediamo, nel dettaglio, cosa cambierà dopo queste due date. Dal primo aprile scompare l’obbligo di Super Green Pass per i lavoratori ultracinquantenni e per chiunque utilizzi i mezzi pubblici locali (sui quali resterà però obbligatoria la mascherina, come in tutti i luoghi al chiuso o, quando affollati, all’aperto). Basterà, dunque, il Green Pass base per queste due attività. C’è però da precisare che per i cittadini italiani con più di 50 anni l’obbligo di vaccinazione resisterà fino al 15 giugno: entro quella data potrebbero ricevere una multa di 100 euro dall’Agenzia delle entrate se verranno individuati ancora scoperti dal vaccino anti-Covid. Inoltre, sempre dal primo aprile, si potrà dire addio al Green Pass per alberghi, uffici pubblici, banche, negozi, poste, tabaccherie, musei all’aperto e al chiuso nonché per pranzare o cenare all’aperto in bar o ristoranti.
Esclusivamente per i turisti, dal primo giorno di aprile decadrà anche l’obbligo di Super Green Pass per consumare pasti all’interno di bar e ristoranti (basterà quindi il Green Pass base). Per tutti, italiani e non, resterà in vigore fino al 30 aprile l’obbligo di Super Green Pass per accedere a piscine, palestre, centri benessere, discoteche, sale gioco, convegni e congressi, centri ricreativi, feste legate a cerimonie civili e religiose. Per gli eventi sportivi all’aperto e per salire su aerei, navi e treni, invece, sarà sufficiente mostrare un Green Pass base e non più, come avviene fino al 31 marzo, il Super Green Pass.
Primo maggio: (quasi) liberi tutti
La vera svolta è prevista dal primo maggio, quando il Green Pass, sia nella versione base sia in quella Super, non servirà più quasi in nessun posto. Resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 soltanto per le visite nelle Rsa e nei reparti di degenza degli ospedali. Salvo eventuali deroghe, da quella data dovrebbe essere abolito anche l’obbligo di mascherine al chiuso. Sempre fino al 31 dicembre 2022 resterà poi l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e per chi lavora in strutture ospedaliere.
Per i turisti stranieri
Dal primo maggio anche i turisti stranieri presenti in Italia non dovranno più preoccuparsi di avere il Green Pass salvo che per le visite in Rsa e ospedali. Fino al 30 aprile però, per chi proviene da Paesi esteri ed è in possesso di un certificato con un data di oltre 6 mesi– ricevuto a seguito di avvenuta guarigione o ciclo vaccinale completo primario (riconosciuto in Italia) , può accedere ai servizi per i quali è richiesto il Super Green Pass, mostrando il risultato negativo di un tampone effettuato entro 48 ore prima- se rapido, 72 ore se antigenico .
Non è necessario invece sottoporsi ad un Covid test se in possesso di una certificazione ricevuta entro 6 mesi e a seguito di guarigione dal Covid o avvenuta guarigione successiva al completamento del ciclo vaccinale primario o nel caso di somministrazione della terza dose. Quanto ai cittadini stranieri in possesso di un certificato di avvenuta vaccinazione con un vaccino non autorizzato o non riconosciuto come equivalente in Italia, è consentito l’accesso ai servizi in cui è previsto il possesso di Super Green Pass previa effettuazione di un test rapido o molecolare. I vaccini attualmente riconosciuti in Italia sono Pfizer, Moderna, Astrazeneca, Novavax.