Non è mai facile per i piloti affrontare un circuito nuovo. Girare a Monza o a Monte Carlo o negli altri Gran Premi “storici” è certamente impegnativo, ma è altrettanto vero che molti dei protagonisti girano “a memoria”, preoccupandosi solo delle prestazioni dell’autovettura, spingendole al massimo della velocità in ogni curva ed seguendo linee note e provate decine di volte.
In un circuito nuovissimo come quello di Miami, macinare chilometri è fondamentale. Lo si è chiaramente notato nelle prove libere del venerdì dove più di un team ha avuto problemi di vario genere.
Dopo il miglior tempo nelle prove FP1, Charles Leclerc ha confermato di essere il pilota più in forma e con la migliore autovettura in pista anche nelle FP2. Secondo tempo finale ma una solidità notevole che lascia ben sperare. Incidente per Sainz e problemi meccanici per Verstappen . La Mercedes torna competitiva con il miglior tempo di Russell.
Oggi condizioni meteo mutevoli e temperature superiori ai 32 gradi. Non si esclude qualche rovescio di pioggia che però non dovrebbe incidere sulle FP3 e sulla definizione della pole e della griglia di partenza.
Le prove libere (FP1 e FP2) indicano i protagonisti del GP di Miami
La Mercedes con la sua W13, aggiornata con un nuovo alettone posteriore a basso carico aerodinamico e un alettone anteriore rivisto con piastre terminali accattivanti, è forse il team che ha prima degli altri preso confidenza con il nuovo circuito. Il basso carico aerodinamico della pista ha ridimensionato i problemi che li hanno afflitti per tutta la stagione. Inoltre la temperatura di Miami ha aiutato ad alleviare anche il problema agli pneumatici che sono andate a temperatura velocemente.
Russell e Lewis Hamilton, che ha concluso al quarto posto nelle FP2, non sono però ancora sicuri di aver colmato il divario con Red Bull e Ferrari.
I nostri dati li collocano al terzo posto sia nelle qualifiche che nelle simulazioni del ritmo di gara, con entrambi i piloti che realizzano il loro giro ideale, composto dai loro migliori mini-settori. Tuttavia, si ritiene che le frecce d’argento stessero eseguendo modalità a bassa potenza e siano in realtà più vicine alle due squadre di testa.
Anche la Red Bull ha avuto problemi di affidabilità. Nessun tempo utile per Verstappen che è riuscito a fare solo una manciata di giri nelle FP1, trascorrendo la maggior parte della sessione ai box perché la sua monoposto era afflitta da un problema serio di surriscaldamento del cambio. Cambiato il cambio per le FP2, un problema idraulico gli ha fatto perdere lo sterzo e questo lo ha costretto a tornare ai box. Meglio Sergio Perez, terzo tempo più veloce nelle FP2.
Alti invece i livelli della Ferrari F1-75 di Charles Leclerc, secondo nelle seconde prove (FP2). Meno bene Carlos Sainz che ha avuto problemi con i pneumatici soft nelle FP2, dopo aver mostrato un ritmo molto forte con le gomme medie.
Leclerc si è dichiarato soddisfatto dell’auto, ma certamente c’è molto di più che possono fare durante la notte per raggiungere livelli ancora più alti. Anche Sainz si è dichiarato ottimista.
Lando Norris e Daniel Ricciardo sulla loro MCL 36 McLaren hanno trovato un assetto soddisfacente verso la fine della giornata. Dopo i problemi con i freni nei test in Bahrain, la McLaren sembra che a Miami abbia trovato rapidamente una soluzione. Le ottime prestazioni in Australia e poi Imola dimostrano che quest’anno saranno comunque tra i protagonisti.
In casa Alfa Romeo c’è stata molta frustrazione venerdì quando Valtteri Bottas ha perso la macchina nelle FP1 ed è andato in testacoda contro le barriere. Senza poter scendere in pista per la FP2.
Il debuttante Zhou Guanyu ha svolto un ottimo lavoro durante le prove, raccogliendo dati cruciali a lungo termine. La direzione di assetto che il team ha dato alla sua vettura per le FP2 si è rivelata quella giusta, secondo Bottas.
La Alpine ha adottato un approccio più aggressivo nelle prove libere del venerdì. Sia Fernando Alonso che Esteban Ocon erano entusiasti della loro competitività a basso consumo di carburante.