Morta Tina Turner, leggenda del rock
Poche interpreti musicali possono vantare la popolarità e il successo di Tina Turner. Classe 1939, Anna Mae Bullock, questo il nome vero dell’artista, era nata a Nutbush, nel Tennessee. A 10 anni già cantava nel coro della chiesa locale (il padre era un pastore protestante). La musicista afroamericana divenne famosa nella seconda metà degli anni Cinquanta, quando cantava insieme all’allora marito Ike Turner. Il duo si sarebbe sciolto in seguito al divorzio, ottenuto nel 1976, dopo il quale l’artista afroamericana scelse di mantenere il cognome che le aveva assicurato una certa popolarità. Da parte del marito la Turner fu vittima di numerose violenze. In un’intervista arrivò a dichiarare di poter sentire il sangue in gola quando cantava, a causa degli innumerevoli pugni ricevuti da Ike.
I primi anni dopo il divorzio non vedono Tina Turner primeggiare sulla scena. Occorrerà aspettare l’inizio degli anni Ottanta per consacrarla come la leggenda che tutti conosciamo. L’artista ha infatti ottenuto un numero impressionante di riconoscimenti. Oltre 200 i milioni di album venduti, 8 i premi Grammy vinti. Ha inoltre conseguito il record di spettatori dal vivo, superando ogni altro solista della storia.
La conversione al buddismo
Dopo il matrimonio sfortunato con Ike, l’altra storia importante è stata con lo svizzero Erwin Bach, per il quale la Turner si è trasferita in un piccolo paese vicino Zurigo, prendendo anche la cittadinanza svizzera. È qui che ieri l’artista americana ha lasciato la vita terrena. Purtroppo tra i dolori che l’hanno afflitta nel corso degli ultimi anni va ricordata la morte di due dei tre figli avuti con Ike: Craig Raymond, suicidatosi nel 2018, e Ronnie, morto l’anno scorso.
Sin dal 1973 Tina Turner si convertì al buddismo, un credo praticato nel corso di tutta la sua vita. L’artista ha dichiarato di essere stata aiutata dalla religione orientale in alcuni dei momenti più difficili. Nel 2018 era uscita l’autobiografia “My Love Story”, dove ha rivelato di aver sofferto di diverse malattie potenzialmente letali. Dieci anni fa, infatti, era stata colpita da un ictus, necessitando di un lungo periodo di riabilitazione. Nel 2016, invece, è stata la volta di un tumore all’intestino. Soffriva inoltre di ipertensione e di insufficienza renale (arrivò anche a pensare di ricorrere al suicidio assistito). Il marito scelse però di donarle un rene, mantenendola in vita. Ieri il mondo ha perso una personalità straordinaria e un’artista di rango. È impensabile approcciarsi alla storia della musica senza che un ruolo di primo piano spetti alla regina del rock.